mercoledì 18 Settembre 2024

Infine!

Più letti

Global clowns

Note dalla Provenza

Colored

altI maledetti toscani reagiscono alla tedesca

Via libera all’acquisizione di quote della società Aeroporto di Firenze da parte della Regione Toscana. Le commissioni Affari istituzionali e Mobilità ed infrastrutture del Consiglio, in seduta congiunta, hanno infatti approvato stamani a maggioranza, con i voti di Pd e Idv, la contrarietà del Pdl, la delibera che apre la strada al riacquisto di una percentuale di azioni della società che gestisce il Vespucci con il potenziale ritorno della Regione nel Cda dell’aeroporto di Peretola. La delibera andrà in Aula accompagnata da una lettera di raccomandazione alla Giunta relativamente alla trasparenza dell’operazione e alla congruità della spesa.
Scopo della delibera è integrare un sistema aeroportuale, quello toscano, che secondo la delibera deve basarsi innanzitutto sulla collaborazione fra i due principali scali, Pisa e Firenze, fatte salve le loro specificità. Pisa è un aeroporto internazionale, Firenze uno scalo intermedio o “city airport”. La presenza della Regione in entrambe le compagini societarie, secondo le intenzioni, dovrebbe favorire l’armonizzazione del sistema. La Regione, che è presente nei Cda di quasi tutti gli aeroporti toscani, detiene peraltro il 16,9 per cento delle quote del Galilei di Pisa.
Dopo che il presidente della commissione Mobilità ed infrastrutture, Fabrizio Mattei, Pd, ha spiegato che “in discussione oggi c’è un atto consequenziale a quanto deciso dal Consiglio regionale”, è stato il presidente della commissione Affari istituzionali, Marco Manneschi, Idv, a ricordare che “la Finanziaria 2011 ha indicato questa facoltà al Consiglio” e “adesso ci sono le condizioni per attuarla”. Dopodiché la parola è passata al direttore generale della presidenza della Giunta, Antonio Barretta, che ha sottolineato che “si tratta di una delibera di indirizzo” e che “la Regione è già presente negli assetti societari di diversi scali toscani”.
Sono ben 5.500 le aziende a partecipazione pubbliche che il soffio del Draghi vorrebbe cannibalizzare. Per fortuna dalla Toscana si delinea una risposta “alla tedesca”. Chiamare a raccolta i fondi privati per una privatizzazione sociale o per una socializzazione privatizzata, affinché il patrimonio comune non venga espropriato dai “tecnici” e dagli “esperti” a beneficio della casta oligarchica cosmopolita.

Ultime

Pagode d’oro

Anche se in bronzo

Paris paname

Civilizzare

Noi come i moscerini

Potrebbe interessarti anche