lunedì 2 Dicembre 2024

Iraq e TV : lo strano ruolo dell’avvocato Scelli

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Dal 4 giugno scorso, giorno del’arrivo del Presidente Bush, assistiamo ad una fitta sequenza di eventi debitamente catapultati sui maggiori contenitori radiotelevisivi. L’ultimo significativo evento in ordine cronologico è la concitata conferenza stampa dell’avvocato Scelli, uomo di punta della Croce Rossa Italiana in Iraq.

Il tono e le parole usate da Scelli scatenano interrogativi legittimi sul ruolo umanitario? paramilitare? filogovernativo? che la Croce Rossa Italiana sta svolgendo nel teatro di guerra. L’aria esagitata dell’avvocato con la quale di fronte ai giornalisti negava in maniera più assoluta che sia stato pagato un riscatto per il rilascio degli ostaggi e che tutto si sia svolto
sul piano umanitario evidenzia due contraddizioni fondamentali:

1) La liberazione degli ostaggi ha avuto i caratteri di un’operazone militare o umanitaria?
2) La Croce Rossa Italiana può essere in grado di escludere il pagamento di un riscatto? E se ha l’autorità ed i mezzi per escluderlo con cognizione di causa in una conferenza stampa quale differenza passa tra un’organizzazione
umanitaria e una servizio militare di intelligence?

In altri termini quale fattore X spinge Scelli a dar man forte a Gianfranco Fini e al Governo nel replicare al lancio d’agenzia di Gino Strada
sull’ipotesi di una verità alternativa a quella ufficiale?

Un’idea si fa strada, ricordando l’intervento di Scelli nell’ultima trasmissione di Vespa con in studio il Ministro Frattini: Dopo un abbonadante esaltazione delle imprese della Croce Rossa in Iraq, Scelli si è lasciato andare ad un commovente ringraziamento al Ministro degli Esteri per il finanziamento della missione umanitaria. In campagna elettorale quell’involontario spottone crocerossino a favore di “Franchino” Frattini muove sicuramente la materia urnare delle cabine. A questo punto sorge il dubbio: Quale ruolo sta svolgendo da un punto di vista politico e militare l’avvocato Scelli?

Non è difficile ad un osservatore attento notare come i filmati dei Tg sugli attentati quotidiani in Iraq siano molto diminuiti, se non in qualche caso azzerati, contrariamente alla realtà, e che l’aria che si vuole mostrare al pubblico sia quella di una pseudo-normalizzazione pre-elettorale, di una risoluzione ONU che avrebbe, tra un affaccio da Vespa, uno da Mentana e un sms affettuoso della Presidenza del Consiglio, portato già pace, democrazia e più sicurezza nel mondo.

by www.osservatoriosullalegalita.org

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