“Non vorrei più usare la parola Centro…
E’ il momento per ciascuno di noi di liberarci del retaggio ideologico del ventesimo secolo e di sfidarci sui contenuti nuovi, senza nostalgie. Per questo ho parlato del nostro progetto come di un Partito della Nazione” (Quale? Inglese, Americana, Vaticana?. Che ne pensano i padroni palazzinari?)
Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, in un’intervista al Messaggero parla del suo futuro politico e del destino dell’Udc. “Forse il nome sarà diverso – precisa – ma spero di aver chiarito il senso: politica per noi oggi è ridare slancio ad un paese in difficoltà, suscitare un nuovo orgoglio di essere italiani, premiare merito, giovani, innovazione, ricerca, declinare in chiave di modernità l’interesse nazionale”.
La DC ha da sempre mille giacche, 250 per ogni stagione, ma la faccia è sempre la stessa: declinare in chiave di modernità il voto di scambio.
E Casini, in nome del suocero Caltagirone, vuole precedere Fini e Rutelli sulla barca inglese di Montezemolo.