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In Europa ogni anno si verificano più di 670 mila infezioni da batteri resistenti agli antibiotici, che causano oltre 35 mila decessi.
Un terzo di questi – circa 12 mila – si verifica in Italia. Anche quest’anno il nostro Paese si conferma al vertice della classifica dell’antibioticoresistenza nell’Ue, secondo l’ultimo rapporto di sorveglianza del fenomeno pubblicato dal Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) in occasione della Giornata europea per la lotta all’antibiotico-resistenza. Se il trend non sarà interrotto, nel 2050 l’antibiotico-resistenza sarà la prima causa di morte in Italia superando le malattie cardiovascolari e i tumori.
Secondo i dati del rapporto, i cui dati sono stati diffusi in Italia da un dossier dell’Agenzia Italiana del Farmaco, l’Italia rappresenta il Paese con maggiori criticità sia in fatto di antibiotico-resistenza, sia di consumi di antibiotici. Nel nostro Paese nel biennio 2022-23 sono stati 430 mila le persone ricoverate in ospedale che hanno contratto un’infezione durante la degenza, l’8,2% del totale dei pazienti contro una media Ue del 6,5%. Peggio di noi con l’8,9% solo il Portogallo, che, tuttavia, precisa l’Aifa “ha una popolazione più giovane della nostra e quindi meno suscettibile”.