Diamogli lui e prendiamoci loro
Spostato ancora una volta. Il processo di primo grado che vede imputati a Kollam, in Kerala, i marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone è stato rinviato nuovamente all’8 novembre. Dopo aver ascoltato brevemente gli avvocati delle parti, il giudice ha convenuto che nell’imminenza di una sentenza della Corte Suprema di New Delhi sul fondo della questione, il dibattimento a Kollam non può cominciare.
IL MINISTRO – «Siamo allibiti e sconcertati – ha detto il ministro degli Esteri Giulio Terzi – per il fatto che uno stato di diritto come l’India non riesca a esprimere con coraggio un giudizio in tempi rapidi che riporti a casa i nostri marò».
Lo scorso 4 settembre il giudice Altamas Kabir ed il collega J.Chelameswar, componenti della seconda sezione del massimo organo giudiziario di New Delhi, avevano ufficialmente chiuso il processo annunciando il suo passaggio a sentenza. Questa, però, non è stata ancora emessa perchè nel frattempo il giudice Kabir ha assunto la responsabilità di presidente della Corte Suprema indiana. I due marò italiani, accusati della morte di due pescatori indiani, sono bloccati in India dal febbraio scorso.
CONTROVERSIA – Se la sentenza dell’Alta Corte di Nuova Dehli sarà negativa per i due marò italiani trattenuti in India, «l’Italia avvierà tutta una serie di azioni a livello internazionale – ha aggiunto il ministro Terzi – e quel punto si aprirebbe anche sul piano legale una controversia tra Stati».
Un ministro inutile e irritante a rappresentanza di uno Stato in svendita.