Sessantasei anni fa si dava la morte il grande romanziere normanno
Il 16 marzo 1945 si dava liberamente la morte il romanziere Pierre Drieu La Rochelle per “restare fedele allo spirito della Collaborazione”. L’ “uomo coperto di donne” che ben prima degli esistenzialisti aveva denunciato la vita borghese e decadente come quella di un “fuoco fatuo”, il primo in assoluto a scorgere e denunciare, a fine 1944, ne “I cani di paglia” l’avvento del Mondialismo, lasciava virilmente l’Europa dei mendicanti e dei servitori, quell’Europa di cui aveva sognato e cantato la nuova grandezza.
Noi siamo uomini d’oggi.
Noi siamo soli.
Non abbiamo più dei.
Non abbiamo più idee.
Non crediamo né a Gesù Cristo né a Marx.
Bisogna che immediatamente,
Subito,
In questo stesso attimo,
Costruiamo la torre della nostra disperazione e del nostro orgoglio.
Con il sudore ed il sangue di tutte le classi
Dobbiamo costruire una patria come non si è mai vista.
Compatta come un blocco d’acciaio, come una calamita.
Tutta la limatura d’Europa vi si aggregherà
per amore o per forza.
E allora davanti al blocco
della nostra Europa
l’Asia, l’America e l’Africa
diventeranno polvere.