giovedì 9 Maggio 2024

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altE mentre l’Italia festeggia la sconfitta calcistica con la Spagna, Finmeccanica è attaccata su tutti i fronti, da pm e media “italiani”, e per alcuni non è ancora abbastanza…

 

Finmeccanica, Tremonti sentito dai pm
Un “sistema” proteggeva i manager

NAPOLI – Una conversazione «informale», «quasi scherzosa». Ha minimizzato, l’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, quando ieri mattina i pm di Napoli Vincenzo Piscitelli e John Henry Woodcock lo hanno convocato nella caserma del Noe per chiedergli conto della conversazione telefonica intercettata con l’amministratore delegato della Fata, Ignazio Moncada, sentito subito dopo e perquisito due giorni fa. (Il Messaggero)

Finmeccanica aiutava il tiranno

di Stefania Maurizi

Dai nuovi file segreti di WikiLeaks emerge che il colosso italiano ha fornito un sistema di comunicazioni al regime siriano impegnato nella repressione. E l’assistenza dall’Italia arrivava anche durante gli scontri (L’Espresso)

 

Con Finmeccanica + Syria, Google News restituisce quasi un migliaio di risultati, la versione in italiano qualche decina di articoli, tra i quali quello de L’Espresso e alcuni trafiletti tra i maggiori quotidiani.
 
Centinaia di testate in decine di paesi accusano Finmeccanica di complicità con il regime di Assad, ma oggi – nessuno – tra i direttori dei giornali italiani ha concesso alla notizia l’onore e l’evidenza della prima pagina. Probabilmente aspetteranno domani per dare più evidenza alla smentita di Finmeccanica, inutile in quanto si limita a negare l’evidenza documentale, ma sicuramente più gradita di uno scandalo che chiama in causa il governo italiano.

Il solito vecchio espediente di ritardare la pubblicazione di una notizia sgradita fino a che non si trova qualcosa con la quale “bilanciarla” o mininimizzarla, ma che quando è usato in maniera tanto massiccia parla di un’evidente autocensura da parte dei quotidiani italiani, disposti a ignorare una notizia di tale rivelanza per motivi che nulla hanno a che vedere con l’informazione dei cittadini di questo paese. (http://mazzetta.wordpress.com)

 

 

Pigmei d’Europa

Se continuiamo a discutere solo di spread, di titoli pubblici e di bail out dalla mattina alla sera, la UE non farà un solo passo avanti. Gli incontri tra i cosiddetti leader sembrano revisioni contabili organizzate dalla BCE con la partecipazione delle agenzie di rating. Si parla solo di strumenti finanziari per evitare la crisi. I focolai, sempre più frequenti, sono gestiti con l’ottica del qui e ora, del “doman non v’è certezza“. Ieri il maxi prestito alle banche di mille miliardi di euro per l’acquisto dei titoli pubblici di Italia e Spagna. Oggi l’anti spread, che assomiglia a un nuovo prodotto antiparassitario, un DDT finanziario. Domani, forse l’eurobond e la perdita di ulteriore sovranità nazionale dei Pigs. E’ un pestare l’acqua nel mortaio. Reali politiche di sviluppo comuni e integrate europee non vengono messe in agenda. Eppure sono, insieme a una convergenza politica, l’unico motivo dello stare insieme. L’euro dovrebbe essere una conseguenza dell’esistenza della UE.
A livello mondiale si può competere solo con investimenti mostruosi sull’innovazione, impossibili per ogni singolo Stato europeo, forse anche per la stessa Germania che prospera anche per le esportazioni sul mercato interno europeo, ma che potrebbe essere travolta dalla crisi dell’euro. Si discute fino alla noia degli effetti della crisi, ma non delle cause. Se la Apple, un’azienda, vale da sola il PIL di alcuni Paesi europei qualcosa vorrà pur dire. Non ci poniamo la domanda del perché Amazon, Google, IBM, Microsoft sono tutte aziende americane, dei motivi per cui 17 tra le prime 25 società mondiali con il miglior brand, alle quali vengono riconosciuti sia diffusione globale che qualità, sono tecnologiche. E perché tra le prime dieci, ben nove sono statunitensi (primo posto Apple, secondo Google…) e una è cinese. L’Europa esporta capitali e debito pubblico, ma a livello di competizione mondiale è una somma di pigmei contro dei giganti. Rischiamo di diventare un mercato di consumatori con forza di lavoro a basso costo a disposizione di multinazionali extra europee. Discutiamo di sviluppo, di futuro, di sinergie, di fusioni e integrazione delle migliori aziende d’Europa, a iniziare dalle telecomunicazioni, dall’informatica, dalle biotecnologie o finiremo ultimi, superati anche dall’Africa. (dal www.beppegrillo.it)
 

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