L’Accademia prepara una lettera di protesta al ministro Moratti.
ROMA – Accademia dei Lincei, venerdì pomeriggio. In via della Lun
Si alza per primo il socio Ernesto Capanna, professore di anatomia comparata alla Sapienza di Roma, che a nome di un gruppo di colleghi annuncia: “L’evoluzione è stata cancellata dai programmi delle scuole, e la nostra Accademia non è stata nemmeno consultata. Abbiamo preparato la bozza di una lettera da inviare al ministro, o anche alla stampa. Ve la leggo”.
L’evoluzione è una realtà dei fatti, c’è scritto, che non può essere confutata. Le idee di Darwin rappresentano una maniera di vedere i fenomeni naturali da cui non si può prescindere. Tutta la biologia moderna deriva da lì. La teoria scientifica dell’origine della vita, ne consegue, va necessariamente insegnata ai ra
La lettera, redatta da una ventina di zoologi e botanici, viene approvata da tutte le altre categorie di scienziati. Paleontologi, fisici, chimici fanno fronte unico nel difendere l’insegnamento di Darwin nelle scuole. “Qualche matematico – racconta Carlo Alberto Redi, biologo dell’università di Pavia – non aveva seguito le polemiche delle ultime settimane e non credeva a ciò che dicevamo. Ci invitava a leggere meglio i programmi ministeriali. Qualcosa doveva esserci sfuggito, non era possibile che Darwin fosse semplicemente scomparso dalla lista delle materie da insegnare. Effettivamente, la vicenda ha dell’incredibile”. “Ci chiedevamo tutti – aggiunge Floriano Papi, etologo dell’Università di Pavia – chi mai avesse potuto suggerire un’idea simile al ministro”.
Dei circa ottanta membri della classe di Scienze, una sessantina erano presenti venerdì. “Ma mancava proprio il presidente, Lamberto Maffei – spie
La condanna dei nuovi programmi scolastici in via della Lun