giovedì 9 Maggio 2024

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Nel nostro tempo, in cui ogni mito viene dissacrato, ogni retaggio viene rinnegato, in verità altri miti più vili ed altri retaggi insulsi vengono proposti al consumo delle masse. Si rinnega l’eroismo: si esalta la retorica pacifica dell’obiezione di coscienza. Si rinnega la dedizione e la fedeltà alla parola data: si esalta la sovversione contrabbandandola per contestazione. Si rinnega il valore guerriero, espressione di coraggio morale e di virtù civile dì un popolo e di una Nazione: si esalta la diserzione da ogni dovere civile e morale.

La Legione Straniera nasce il 10 marzo 1831 dalla mente di alcuni politici di Luigi Filippo d’Orleans salito al trono dei Borboni nell’agosto del 1830, che pur di risparmiare sangue francese a causa delle continue perdite di uomini nella campagna d’Algeria decise di reclutare un corpo di volontari stranieri tra ex mercenari militanti del “Reggimento di Hoheniohe” e della Guardia Svizzera, aperto anche a chi avesse dei problemi con la giustizia. Il reclutamento delle truppe prese a marciare durante i primi sei mesi dalla legge.

Nel settembre 1831, già cinque Battaglioni (1°, 2° e 3° Btg. formato da tedeschi e svizzeri, 4° Btg. da spagnoli 5° Btg. da italiani) vennero inviati oltre mare sotto il comando del Col. Stoffel, un ufficiale svizzero che aveva servito in Francia per circa 30 anni e che aveva combattuto tra le fila dell’esercito di Napoleone in Spagna. Questi primi Battaglioni sbarcarono ad Algeri, Orano e Bona la loro uniforme era quella della fanteria francese: pantaloni cremisi, marsina blu, un alto képi nero ed un cappotto grigio ferro, portato arrotolato in una custodia sopra lo zaino.


Unico distintivo della Legione era il “motivo” dei bottoni, recante il nome del reparto, che circondava una stella a cinque punte. Mentre altri due Battaglioni, il 6° belga ed il 7° polacco, venivano formati in Francia, i Legionari in Algeria facevano conoscenza con le insidie della guerriglia. La strategia di quella guerra, infatti, era dettata dal nemico, su un tipo di terreno che favoriva particolarmente le imboscate e le incursioni, seguite da rapide manovre di sganciamento e ritirata. Il 27 aprile 1832, il 1° e 3° Battaglione registravano il loro primo successo.


Quel giorno assalirono gli avamposti che difendevano il grande villaggio di Maison Carré ad alcune miglia ad est di Algeri.


Questo gesto, valse alla Legione la sua prima bandiera, consegnata al suo nuovo comandante, il Col. Combe, recante la scritta “Il Re dei Francesi alla Legione Straniera”. Nell’ottobre 1832, dopo aver ricevuto i suoi ultimi due Battaglioni, la Legione contava una forza di 5.538 effettivi, tra Ufficiali, Sottufficiali e Legionari. L’anniversario del combattimento di Camerone del 30 Aprile del 1863 segna l’inizio dell’anno legionario. Esso è celebrato in maniera grandiosa dall’inizio secolo. In effetti, la prima celebrazione avvenne il 30 Aprile 1906 in Indocina in posto isolato tenuto da una compagnia del 1° Reggimento Stranieri, sotto il comando del Tenente Francois. Questo Ufficiale, per festeggiare in maniera solenne la consegna della Legion d’Honneur alla bandiera del suo Reggimento, scrisse il racconto, organizzò una parata, e davanti al risentimento dei Legionari puniti, che non potevano partecipare, amnistiò loro le punizioni, creando cosi una tradizione che si perpetua fino ad oggi.


Il racconto è letto nel corso di una parata solenne. L’onore di leggerlo spetta normalmente ad un Tenente, in ricordo del Ten. Francois.


Le truppe francesi assediavano Puebla.


Il compito assegnato alla Legione era quello dì assicurare la protezione dei convogli che facciano la spola fra Vera Cruz e Puebla: 120 Km di strada da sorvegliare in zona tropicale dove il terreno paludoso, il tifo e la terribile febbre gialla mietevano ogni giorno numerose vittime.


Il 29 Aprile il Col. Jeanningros ricevette l’ordine di scortare un importante convoglio di armi e munizioni in partenza da Vera Cruz per Puebla. Il tratto di strada era infestato di ribelli messicani, tanto che Jeanningros decise d

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