In uno scritto sull’”espansionismo islamico” su un periodico del cattolicesimo integralista abbiamo letto quanto segue: “Una menzione a parte merita la moschea di Roma, la cui prima richiesta di edificazione pervenne a Mussolini dallo Scià di Persia.”
Si ama ripetere la risposta di Mussolini per cui sarebbe bastata l’autorizzazione a costruire una chiesa alla Mecca e il permesso sarebbe stato tosto accordato, ma una celebre foto di Mussolini che lo ritrae mentre brandisce la spada dell’Islam getta molta acqua su questa leggenda. Sembra invece che il personaggio non si fosse punto opposto all’edificazione di una moschea a Roma e che solo il deciso intervento di Pio XII, rimasto ‘costernato’ alla notizia, avesse fatto naufra
Secondo Franco Cardini, prefatore di uno studio di Enrico Galoppini sui rapporti del Fascismo con l’Islam, l’interesse di Mussolini per l’Islam potrebbe avere “le sue più lontane ed autentiche radici nelle celebri pagine di elogio dell’Islam ver
L’ipotesi di Cardini ci richiama alla memoria una lettera dello stesso Mussolini in cui è attestato il simultaneo interesse dello scrivente per Nietzsche e per l’Islam. Nell’aprile del 1913 infatti il direttore dell'”Avanti!” rispondeva a un invito della scrittrice anarchica Leda Rafanelli dicendole che tra breve le avrebbe fatto visita e che insieme avrebbero letto “Nietzsche e il Corano” (2).
Leda Rafanelli (Pistoia 1880 – Genova 1971), come ricorda anche Renzo De Felice, era “una scrittrice libertaria seguace della religione musulmana” (3), la quale si era convertita all’Islam durante una permanenza in Egitto, più o meno nello stesso periodo in cui operava al Cairo un altro ex anarchico entrato a sua volta in Islam: quell’Enrico Insabato che diventerà consulente del governo fascista per le questioni islamiche. Fu dunque la Rafanelli, a quanto risulta dalle lettere di Mussolini pubblicate da quest’ultima dopo la guerra, la prima fonte informata e attendibile da cui Mussolini attinse le sue conoscenze in fatto di Islam.
Un’altra donna, ben più autorevole della Rafanelli, vent’anni più tardi parlerà anch’essa dell’Islam con Mussolini. Sarà la “Sceriffa di Massaua”, Haleuia el-Mor