lunedì 14 Ottobre 2024

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Il Parlamento come casa chiusa

Ennesimo scandalo a Westminster. Un parlamentare del partito conservatore è accusato di aver guardato un video porno sullo smartphone mentre si trovava nella Camera dei Comuni e anche durante i lavori di una commissione parlamentare. A rivelarlo ai media sono stati alcuni suoi colleghi. In particolare, secondo quanto riporta il Mirror, il deputato avrebbe osservato il filmato mentre si trovava accanto a una parlamentare, la quale, scandalizzata, ha poi raccontato tutto ad acuni compagni di lavoro. Il partito conservatore ha avviato una indagine interna sull’uomo, del quale non si conosce il nome e nemmeno se occupi le prime file, riservate ai membri dell’esecutivo, o quelle dietro dei “backbenchers”.
“Questo comportamento è del tutto inaccettabile e verranno presi provvedimenti”, si legge in una nota dell’ufficio di Chris Heaton-Harris, il Chief Whip, ossia ministro-capogruppo responsabile della disciplina interna alla compagine di maggioranza che appare sempre più al centro delle vicende imbarazzanti emerse negli ultimi giorni in fatto di misoginia e possibili abusi. Il deputato accusato di aver guardato il video porno rischia di perdere il suo seggio nel caso in cui fosse accertata la sua palese violazione del decoro all’interno dell’istituzione mentre c’è una crescente attenzione su comportamenti diffusi rispetto ai quali è stata promessa la tolleranza zero da Boris Johnson.

Gli altri scandali
“Non c’è spazio per il sessismo e le molestie in Parlamento”, ha tuonato mercoledì il premier Tory ai Comuni. Ha risposto durante il Question Time a una domanda del leader dell’opposizione laburista Keir Starmer sul caso della sua vice, Angela Rayner, accusata sulle pagine del Mail on Sunday da alcuni anonimi deputati conservatori di ricorrere a pose provocanti, tipo Sharon Stone in “Basic Instinct”, per distrarre i banchi del governo proprio durante i Question Time. Il primo ministro ha ribadito quanto fatto nei giorni scorsi, quando aveva pubblicamente condannato l’attacco misogino e aveva anche inviato un messaggio personale di solidarietà a Rayner.
La questione resta comunque al centro del dibattito politico. Secondo i media, ci sarebbero indagini in corso sulla condotta di ben 56 deputati, tra cui tre esponenti dell’esecutivo conservatore e due del governo ombra laburista accusati di una serie di abusi anche storici. La vicenda è stata sollevata dalla deputata dei Verdi, Caroline Lucas. In merito Johnson ha affermato che “le molestie sessuali sono intollerabili” e che se vengono riscontrate dagli organismi disciplinari di Westminster devono portare alla revoca del mandato, anche per gli eventuali membri dell’esecutivo ritenuti responsabili.

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