Sempre più insistenti le voci di un declassamento del rating dei bond made in USA… sembra a causa di un eccessivo indebitamento pubblico … ma, un momento: non è facendo le guerre che si alza la produzione, l’occupazione e il pil? SI! … allora non c’è problema …
La “tripla A” dei bond Usa non è intoccabile
di Marco Valsania
NEW YORK. Il timore è soltanto strisciante. Quasi solo sussurrato tra qualche operatore di mercato. Ma non per questo è meno reale: gli Stati Uniti, prima o poi, potrebbero vedere messo in discussione il loro rating di Triple-A sul debito.
Il prezioso e vantato “voto” massimo sulle obbligazioni a stelle e strisce non è in immediato pericolo da parte delle grandi agenzie di valutazione del credito: né Standard and Poor’s, né Moody’s, né Fitch hanno ipotizzato declassamenti della superpotenza economica americana. E Peter McTeague di Rbs Greenwich Capital Markets, uno dei più influenti strategist americani sui titoli del debito, ha dichiarato che un arretramento del rating statunitense “non è un timore realistico”.
La prima incrinatura nel generale consenso è tuttavia avvenuta
Le voci critiche hanno così cominciato a farsi sentire. È stato il quotidiano “wall Street Journal” a registrare le crescenti opinioni preoccupate: il giudizio di tripla-A “suggerisce la capacità di pagare i propri conti nel lungo periodo con una moneta stabile – ha detto W. Gross, della Pacific Investment Management, regina dei fondi obbligazionari – Questo non è più vero”. Steven Hess, della Moody’s, ha aggiunto di “aspettarsi che i politici trovino la strada delle riforme”, ma che in loro assenza un voto finora dato per contato “ad un certo punto sarà in dubbio”.
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