martedì 3 Dicembre 2024

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Il Pd boccia la candidatura alla Regione Lazio di una persona interessante

 

 

La candidatura Bonino è un’iniziativa salvifica insperata. Richiama l’atto che nel dramma greco veniva definito “Deus ex machina” per via di quel marchingegno teatrale calato dall’alto, una specie di ascensore, attraverso cui la divinità di turno scendeva a sciogliere i nodi irrisolti in cui gli uomini si erano impigliati. Così Emma, non solo può ridare una speranza di vittoria ma, soprattutto, un ritorno d’identità negli elettori di sinistra, il senso che sono finalmente chiamati ad una scelta che possono condividere per far prevalere una donna coerente, che ha condotto grandi battaglie, che ha lavorato con impegno in Europa e in Italia, che è riuscita a non confondersi mai con la partitocrazia.
Anche se per disavventura non vincesse, gli elettori potrebbero comunque dirsi che hanno fatto quello che potevano, per una causa nella quale credevano. Ed ora mi permetto di rivolgere un appello al vertice Pd, in base al fatto che, pur senza illusioni e senza essere un iscritto, ho votato Bersani alle primarie del partito, affinché smetta una buona volta (stava avvenendo ancora ieri sera, mentre scrivevo queste righe) di procrastinare le decisioni, riesumare consultazioni, immaginarsi primarie, ricercare qualche big (?) fuori tempo massimo!
Basta! Se in una prima fase le perplessità di Bersani erano comprensibili, ormai sono diventate autolesionistiche. Certamente non può riesumare il centralismo democratico del vecchio Pci quando, una volta chiuso il dibattito, tutti disciplinatamente si allineavano alla decisione del gruppo dirigente. Da quella fase si è caduti, però, in un democraticismo inconcludente che trasforma ogni riunione di partito in una assemblea permanente di condomini rissosi.
Franceschini lo ha teorizzato (Repubblica 27/12 us) quando ha sostenuto che a Bersani non spetta decidere ma fare la sintesi. Cioè, pur avendo prevalso alle primarie e vinto il Congresso, non avrebbe la legittimazione a decidere ma dovrebbe ricercare ogni volta una sorta di compromesso al ribasso. Rifiuti il segretario eletto (!) questo trabocchetto esiziale al partito e alla sinistra. Secondo il mandato avuto, scelga ogni qualvolta lo ritenga giusto. Solo così uscirà dalla palude in cui sta affondando.
Un’ altra osservazione. I personalismi nel Pd, purtroppo, non si placheranno. Riflettono una degenerazione pervasiva che va affrontata con una terapia generale. Non illudendosi di sradicarla del tutto ma per ridurla a fenomeno gestibile. Con le primarie, che debbono funzionare almeno come un severo concorso pubblico preventivo. Non basta averle fissate per statuto.
Occorre un regolamento attuativo minuzioso, un obbligo a ricorrervi senza deroghe, con date prefissate di svolgimento. Definendone chiaramente il campo: non servono per le cariche interne di partito, dove debbono votare solo gli iscritti ma per la scelta a larga condivisione delle candidature elettorali. Con filtri ben scanditi per non aprire ad ogni ultimo venuto un mattino di insperata notorietà. Come sarebbe il caso se, per assurdo, come qualcuno chiede si aprissero ora le primarie in concorrenza alla Bonino della autocandidata Loretta Napoleoni.
Una signora che ebbi occasione di conoscere alla presentazione di un suo libro definita addirittura “grande economista” e “grande esperta di terrorismo”, come prova un suo romanzo giallo sul’Iraq. Il libro, espressione del suo livello accademico si intitolava: La nuova economia del terrorismo (ed. Tropea). Al centro vi era la “scoperta” del terrorismo come maschera di una colossale centrale finanziaria, che vede Al Qaeda alleata col capitalismo americano, con “interdipendenze pazzesche” e un ”tasso di crescita più alto di quello dell’economia Usa!”. Sono uscito dalla sala quando il buon Giulietto Chiesa, ex corrispondente dell’Unità a Mosca e sponsor della Loretta, ha riesumato, di conseguenza, la solfa che dietro l’11 Settembre vi erano la Cia e il Mossad.
Mario Pirani per “la Repubblica” 11-01-2010
Peccato:  hanno tolto di mezzo una persona interessante. Certo che nel grigiore avrebbe stonato!
E forse si sarebbe dimenticata di aprire la propria campagna elettorale nell’ambasciata israeliana, festeggiando, per esempio, con loro l’hannukkah, come ha fatto invece la prossima governatrice della Regione Lazio, Renata Polverini. 

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