sabato 27 Luglio 2024

Cornuto è l’asino ?

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Data per assodata in Ucraina, senza alcuna seria prova, la falsificazione dei dati elettorali. A strillare più di tutti gli americani che in ambo le ultime presidenziali sono stati portentosi nella matematica…

[…] Trovo quanto meno paradossale il grande risalto dato alla vicenda dagli organi di informazione, gli stessi che non hanno fatto cenno alcuno alla enorme quantità di irregolarità emerse e denunciate
durante le recenti votazioni in USA per l’elezione del nuovo presidente. Irregolarità talmente rilevanti da aver indotto il GAO (ente per il controllo amministrativo e contabile statunitense) ad
avviare un’indagine ufficiale in seguito a qualcosa come 57.000 segnalazioni. Il nocciolo del problema sta nel sistema di votazione elettronica, adottato in diversi stati dell’unione, le cui tecnologie
sono state sviluppate e fornite alle amministrazioni locali principalmente da due aziende, la ESS e la Diebold, guardacaso entrambe grandi sostenitrici del partito repubblicano, lo stesso che
tempo fa ha impedito l’approvazione di una proposta di legge per mettere al bando queste tecnologie o quantomeno garantire l’emissione di un certificato di votazione cartaceo per la verifica e l’eventuale
riconteggio dei voti. Tanto per darvi un’idea, in una circoscrizione dell’Ohio ci sono stati 4.258 voti per Bush a fronte di un numero di votanti registrati pari a 638! In Florida, nella contea di Baker, vi
sono 12.887 votanti registrati, il 69,3% dei quali iscritti nelle liste democratiche e il 24,3% in quelle repubblicane. Il conteggio dei voti assegnava solo 2.180 preferenze a Kerry e ben 7.738 a Bush:
in pratica, dovremmo credere che cinque iscritti democratici su sette avrebbero votato per quest’ultimo… Episodi di questo tenore sono stati segnalati in numerose contee della Florida e dell’Ohio, insieme a diffuse intimidazioni nei confronti degli elettori nelle aree a prevalenza democratica.
A mio modo di vedere, la questione dei brogli in Ucraina è stata montata ad arte dagli organi di informazione (!), e l’aspetto più grottesco della vicenda è stato il monito del segretario di stato
uscente, Colin Powell, il quale ha dichiarato che gli Stati Uniti non riconoscono la validità dei risultati elettorali in Ucraina e ha minacciato gravi ripercussioni. Accidenti, la faccia tosta di questi
individui ha raggiunto livelli parossistici. Evidentemente era stato deciso che queste elezioni dovessero essere vinte da Yushchenko, il candidato filo-occidentale che ha fatto di tutto per infiammare gli
animi con atteggiamenti “populisti” (come il rinnegare i risultati delle elezioni e inscenare il suo giuramento di insediamento presso il parlamento) al punto di evocare lo spettro della guerra civile.
Comunque sia, questa esportazione forzata di modelli occidentali verso oriente sembra controbilanciata dall’importazione in USA dei tipici sistemi di propaganda dei regimi comunisti: avete presente
l’ossessivo culto dell’immagine caro a tanti dittatori di paesi come la Romania di Ceausescu, la Corea del Nord di Kim Il Sung, o lo stesso Iraq di Saddam Hussein? Be’, guardate un po’ cosa campeggia da
un’autostrada della Florida…

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