“La sovranità in Italia è passata dal Parlamento al partito dei giudici”, ha detto il premier Silvio Berlusconi nel corso del suo intervento al congresso del Ppe a Bonn. “In Italia succede un fatto particolare di transizione a cui dobbiamo rimediare”, ha aggiunto, in cui il Parlamento “fa le leggi, ma se queste non piacciono al partito dei giudici questo si rivolge alla Corte Costituzionale” e la Corte “abroga la legge” in quanto da “organo di garanzia” si è trasformato in “organo politico”. La maggioranza, ha quindi ribadito Berlusconi, “sta lavorando per cambiare situazione anche attraverso una riforma della Costituzione”. Secondo Berlusconi tale composizione della Consulta è determinato anche dal fatto che ci sono stati tre presidenti della Repubblica di sinistra.
“Permettetemi di parlare un secondo del mio Paese: l’Italia è la terza economia d’Europa, ha una maggioranza forte e coesa, un governo molto operativo e un premier… super, che godeva di oltre il 60% di apprezzamento dopo la soluzione del problema rifiuti, e il 68% dopo il terremoto. Purtroppo, esiste una sinistra che mi ha attaccato inventandosi calunnie di tutti i tipi che però mi hanno rafforzato perché la gente dice: ‘mamma mia dove troviamo uno forte e duro con le palle come Berlusconi”, ha detto Berlusconi davanti ai delegati del congresso, fra i quali diversi capi di Stato e di governo come il Cancelliere tedesco Angela Merkel. “La sinistra è allo sbando e cerca di avere ragione di me attraverso i processi”, accusa Berlusconi.
Insorge l’opposizione. “Berlusconi sta stracciando la Costituzione, prima riducendo il Parlamento a servizio privato ora volendo eliminare la Consulta, ultimo baluardo. Se non è fascismo, cosa ci vuole? l’olio di ricino?”, dice il leader Idv Antonio Di Pietro.
“Chiediamo al presidente della Repubblica di bloccare i disegni eversivi minacciati dal premier”, ha concluso. “La deriva populista è sempre più evidente, ormai parla come un caudillo sudamericano”, afferma il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi. “Berlusconi ha le palle ed è l’unico che non si preoccupa della giustizia”, è il commento del leader della Lega Nord Umberto Bossi.