Se nudità deve essere che nudità davvero sia. Così devono aver pensato gli attivisti del Partito pirata tedesco, che per manifestare il proprio dissenso verso l’installazione dei body scanner agli aeroporti, hanno inscenato un’anomala protesta. E armati di borse, trolley e bagagli si sono presentati domenica allo scalo internazionale di Berlino-Tegel pronti ad affrontare il più accurato dei controlli: erano infatti quasi del tutto nudi.
RISCHIO PRIVACY – Lo scanner del corpo in questo caso non è servito. I dimostranti erano però coperti da cartelli e scritte che denunciavano la violazione della privacy prodotta dall’impiego di simili apparecchi hi-tech: piercing, protesi, pannolini – tutto quello che può riguardare parti intime del corpo e che non si vorrebbe mostrare in pubblico verrebbe impietosamente mostrato dagli scanner. Gli attivisti – che hanno ripreso la propria performance in un video su YouTube – hanno diffuso volantini tra passeggeri più o meno divertiti e addetti alla sicurezza piuttosto perplessi.
UN FLESHMOB – Si è trattato, hanno dichiarato alla stampa, di un fleshmob, rivisitazione in chiave biopolitica del più noto flashmob. Quest’ultimo termine (da flash, esperienza breve e veloce, e mob, folla, moltitudine) indica l’azione di un gruppo di persone che si riunisce in un luogo pubblico, mette in pratica un’azione (di solito di carattere giocoso) e subito dopo si disperde. Un fleshmob è la stessa cosa ma si mette l’accento sulla fisicità dei manifestanti, dato che la parola flesh significa carne, nel senso di corpo umano.
I BODY SCANNER – I body scanner sono utilizzati soprattutto negli aeroporti statunitensi, anche se – dopo il fallito attentato di dicembre sul volo Amsterdam-Detroit – vari Paesi, dalla Gran Bretagna all’Italia , dall’Olanda alla Germania, hanno annunciato di volere installare questi macchinari. Ma il loro utilizzo ha sollevato anche parecchi dubbi e controversie per quanto riguarda l’aspetto della privacy e della salute dei passeggeri.
Carola Frediani, corriere.it