giovedì 12 Dicembre 2024

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Dopo anni di calo, in Italia torna a crescere il numero di fumatori, che secondo un rapporto dell’Istituto superiore di Sanità sono circa 800mila in più rispetto al 2019. Secondo il documento, che rileva come sia triplicato il consumo di sigarette a tabacco riscaldato, si tratta del primo incremento significativo dal 2006 e riguarda entrambi i sessi. Quasi un italiano su quattro (il 24,2%) è dunque un fumatore, mentre nel 2019, ultimo anno di rilevazione pre-pandemica, la percentuale di fumatori era del 22%.
Il trend rilevato nel triennio 2017-2019 che vedeva una costante diminuzione delle
fumatrici non viene invece confermato nel 2022: quest’anno infatti si assiste a un incremento nella percentuale dei fumatori che riguarda entrambi i sessi.
In aumento anche le persone che fumano sigarette a tabacco riscaldato: 3,3% del 2022 rispetto al 1,1% del 2019, ma più di una persona su tre (il 36,6%) le considera meno dannose di quelle tradizionali.
Il tema proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la Giornata mondiale senza tabacco è focalizzato sull’impatto del pianta sul pianeta: dalla coltivazione, alla produzione, alla distribuzione e ai rifiuti. La campagna, sottolinea l’Iss, “mira inoltre a evidenziare gli sforzi dell’industria del tabacco per ‘apparire ecosostenibile’ e migliorare la propria reputazione e quella dei suoi prodotti commercializzandoli come rispettosi dell’ambiente”.
Brusaferro: proteggere i giovani – “L’aumento dei fumatori rilevato dal report è un segnale che desta preoccupazione e rispetto al quale è importante attivare azioni di prevenzione a partire dai più giovani per garantire una vita più lunga, con meno disabilità e qualitativamente migliore per noi e per chi ci vive accanto”. Lo afferma il presidente dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro, commentando i dati del rapporto Iss in occasione della Giornata mondiale senza tabacco promossa dall’Oms e che si celebra il 31 maggio.
Con e-cig e tabacco riscaldato trasgrediti divieti fumo – “Dopo oltre 15 anni dall’entrata in vigore della legge antifumo (legge Sirchia), il rispetto del divieto di fumo nei luoghi chiusi è diventato un comportamento adottato nella maggior parte dei casi e in tutta Italia con un sostanziale rispetto della legge. Purtroppo l’introduzione sul mercato di prodotti alternativi alla sigaretta tradizionale (e-cig e sigarette a tabacco riscaldato) e una legislazione non ancora adeguata ai nuovi scenari del mercato di questi prodotti, stanno rimettendo in discussione l’educazione al comportamento rispettoso nei confronti dei non fumatori”. E’ quanto ancora evidenzia l’Iss nel suo report.

“Infatti – sottolinea – il 66,8% degli utilizzatori di e-cig (erano il 62,6% nel 2019) ed il 74,6% dei fumatori di sigarette a tabacco riscaldato (erano il 62% nel 2019) si sentono liberi di usare questi prodotti nei luoghi pubblici (mezzi di trasporto pubblici, privati, locali, bar, ecc..). Gli incrementi percentuali registrati nel 2022 degli utilizzatori di entrambe le tipologie di prodotti disposti a trasgredire i divieti di fumo, mandano un ulteriore chiaro segnale di allerta nei confronti di una legislazione ancora troppo fragile nei confronti dei prodotti diversi dalla sigaretta tradizionale”.
“Il dato di quest’anno – dice Roberta Pacifici, responsabile del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Iss – ci conferma come la pandemia abbia significativamente influenzato le abitudini al consumo dei prodotti del tabacco e di nicotina degli italiani. I nuovi prodotti del tabacco e le e-cig si sono aggiunti al consumo delle sigarette tradizionali e i loro utilizzatori infatti sono quasi esclusivamente consumatori duali. La falsa percezione di consumare prodotti meno o addirittura non nocivi per la salute e il sentirsi autorizzati ad utilizzarli in ogni luogo, in deroga alla legge Sirchia, stanno certamente incidendo sull’aumento del loro consumo”.

In Italia – riferisce il report – gli utilizzatori abituali e occasionali di e-cig sono il 2,4% della popolazione, ovvero circa 1.200.000 persone. Dopo un trend che vedeva negli anni precedenti una diminuzione degli utilizzatori, questi nel 2022 sembrano essere di nuovo in aumento (erano il 2,5% nel 2017, 2,1 nel 2018, 1,7% nel 2019). L’81,9% di chi usa la sigaretta elettronica è un fumatore, dunque un consumatore duale che fumale sigarette tradizionali e contemporaneamente l’e-cig. Il 2,8% dei fumatori abituali o occasionali di sigaretta elettronica sono invece persone che prima di utilizzare l’e-cig non avevano mai fumato sigarette tradizionali.
Per quanto riguarda le sigarette a tabacco riscaldato (HTP), queste vengono utilizzate abitualmente o occasionalmente dal 3,3% della popolazione italiana, circa 1.700.000 persone. Il loro consumo è triplicato, passando dall’1,1% nel 2019 al 3,3% nel 2022. Relativamente alla percezione del rischio per la salute derivante dall’uso delle sigarette a tabacco riscaldato, si osserva che sebbene la maggioranza dei fumatori (il 52,2%) ritenga che esse siano dannose al pari delle sigarette tradizionali, il 36,6% ritiene che lo siano meno: quest’ultima percezione si è maggiormente diffusa tra i fumatori rispetto a quanto rilevato nel 2019 (era il pensiero del 25,3% dei fumatori). Inoltre, il 38,8% della popolazione (48,4% dei fumatori) ritiene che questa tipologia di prodotti non portino al consumo di sigarette tradizionali mentre il 26,1% degli italiani (37,2% dei fumatori) ritiene che l’esposizione passiva al consumo di sigarette a tabacco riscaldato non faccia male alla salute.

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