Nulla a che vedere con il film che ti sei fatto, qualunque esso sia
Gas, petrolio, benzina, elettricità, finanza, grano e rilancio industriale: questi sono i veri campi di guerra di cui l’Ucraìna è un sanguinoso pretesto.
Su questo capitoleranno la libera iniziativa, la proprietà privata, la forza produttiva e si concluderà il Gran Reset, salvando – in parte con le criptovalute – la bolla a scapito dell’economia.
Così sarà se nel sistema multipolare sebben coeso non riuscirà una spallata europea, per sventare la quale quest’azione delinquenziale e usuraia è stata inizta da Putin in accordo con Biden.
I proventi di gas e petrolio
Due mesi fa la stampa leninista sosteneva che l’inflazione dovuta alla pandemia fosse in via di risoluzione ma che quella determinata dalla transizione verde sarebbe stata difficile da contenere. In vista di essa, che comprorta accaniti scontri tra gruppi d’interesse, “i petrostati prima di subire il declino – scriveva Nicola Capelluto in Lotta Comunista – saranno i maggiori beneficiari della volatilità dei prezzi”. Pertanto s’ipotizzava un’offensiva russa sul vulnus imperialista ucraìno che già era nell’aria perché Mosca quest’inverno aveva ridotto l’esportazione in Ue del 25% iniziando a operare sulla leva dei prezzi. Tralasciamo il fatto che Putin guadagna anche sul Tap e che l’accordo con gli americani comprende il rendere abbordabile il costo del loro gas liquido.
Fatto sta che fin dall’autunno gli analisti, non solo comunisti, avevano intravisto la mossa russa e soprattutto la sua motivazione principale.
Le intelligence intelligenti
Il Global Times in Cina riportava le previsioni degli analisti di Pechino per i quali si sarebbe sospinta Mosca ad “approfittare delle tensioni regionali che consentono agli USA, attraverso la relazione con una potenza, la Russia, di condizionarne un’altra, la UE”. Prevedevano che Biden avrebbe fatto capire a Putin che una sua invasione era bene accetta.
In modo più diplomatico ma non meno chiaro lo stesso concetto veniva espresso da Le Monde che paventava che i russi venissero mossi contro l’Europa dagli interessi americani.
Sull’Indian Express gli analisti indiani avanzavano la stessa previsione, allarmati però dal fatto che così facendo Putin, qualora si fosse imbarcato in una tensione troppo alta, si sarebbe consegnato mani e piedi alla Cina, ma per gli indiani era scontato perché considerano la Russia “un importante attore globale che cerca di allargare la sua sfera d’influenza geopolitica basandosi in gran parte su una logica a somma zero”. Insomma non hanno molta stima dell’intelligenza russa.
Gli articoli italiani che riportano le informative dei nostri servizi davano per scontata l’invasione dell’Ucraìna, ammonendo che non si sarebbe limitata al Donbas e facevano capire che c’era l’assenso americano.
Dall’Iran Ahmadinejad ha parlato in questi giorni addirittura di complicità diretta tra Putin e Biden.
Infine Biden non ha perso occasione per ricordare che la Nato non si sarebbe mossa quasi a tranquillizzare ripetutamente il Cremlino.
Anche il grano
Comunque si sia concretizzata quest’intesa strategica Biden-Putin, se sia il frutto di un accordo o di una convergenza oggettiva, quel che ci interessa sono i fatti, e ciò al di là dei sentimenti per l’Ucraìna.
I fatti dicono che il gas e il carburante sono alle stelle in tutta Europa, e questo non riguarda solo il pieno della tua auto ma tutto il comparto produttivo e l’indotto. Dicono che le borse crollano ma solo qui e in Russia mentre volano negli Usa. Dicono che il grano che già scarseggiava e ci costava eccessivamente da quando i cinesi vi hanno messo sopra le mani in Canada, s’impennerà fino a esaurimento scorte se i cinesi s’impadroniranno, come hanno detto, anche di quello ucraìno, dopo aver messo le mani sulla Borsa di Kiev.
Se la guerra non si risolve ma tira per le lunghe ci rimetteranno soprattutto gli europei e anche i russi (ma non gli oligarchi che governano la Russia) e ci guadagneranno cinesi ed americani.
In Europa si spezzerà la politica di rigenerazione e il nostro continente verrà, allora sì, commissariato dai soviet della finanza cosmopolita anti-europea.
È sempre la stessa guerra che prosegue e sul terreno gli americani continuano a usare i russi per premerci da est mentre ci spremono ad ovest.
L’Europa stavolta si è comportata bene
Chi sostiene che ce la siamo voluta perché avremmo accettato di sostenere gli americani contro i russi non sa proprio di cosa parla. In Germania c’era e c’è un governo pro-russo, la Francia ha riservato a Putin cerimoniali non da Presidente ma da Monarca. Dal 2014 il CFR ha stabilito che il peggior nemico degli Usa non è la Cina ma l’intesa russo-tedesca ed ha operato per spezzarla. Non ha mai trovato sponda a Berlino, spesso a Mosca dove la politica oscilla tra le intese con Washington e con i tedeschi, ma evidentemente la scelta dei russi è subordinata perché si rivolgono a noi solo quando in Usa ci sono i repubblicani, con i democratici c’è sempre Jalta.
Insomma è la Casa Bianca a orientare sempre il Cremlino.
Siccome in politica i toni nascondono la verità, anzi la occultano, è proprio quando s’insultano reciprocamente che russi e americani vanno a braccetto, come ora.
Noi volevamo, e vogliamo, un’intesa stretagica con la Russia in chiave gran continentale, gli americani la temono e offrono altro.
Si noti che è stato proprio Putin a rovesciare il tavolo delle trattative e dell’intesa eurorussa che sembrava risolvere la crisi, affermando che se la sarebbe vista con Biden e procedendo all’invasione.
Mentre l’invasione prosegue e i suo effetti ci strangolano, la Nato – che guarda e ride – avanza.
Intanto Stay Behind dà ovunque ragione a Putin. Non vi fate nessuna domanda? O magari v’inventate che anche loro hanno capito che ha ragione?….
Essi fanno quello che hanno sempre fatto, che è diverso dalla ragione ufficiale della loro esistenza.
Gadio per esempio, nel 1974, sostenne i comunisti e partecipò al depistaggio della strage di Brescia.
Il suo compito è di stare dietro le linee per sabotare le nazioni europee. Non è un caso che la rete Stay Behind la ritroviamo nell’exit, nel no-euro, contro l’esercito europeo e oggi è pro-russa, non in sé, ma per sabotare l’iniziativa europea atta a fronteggiare la crisi.
Infine Lavrov, per conto del Cremlino, ha appena esaltato la coesistenza russo-americana nel clima di gestione della guerra fredda. Chi altri deve confermare?
A me gli occhi!
L’altra campana (o meglio l’altro rintocco della campana) giustifica quest’operazione di guerra oligarchica e cosmopolita all’Europa con le provocazioni a cui la Russia starebbe reagendo.
Le provocazioni, specialmente inglesi, sono volte a togliere l’influenza tedesca sull’est, non davvero a minacciare militarmente Mosca.
Non dimentichiamoci peraltro che se i popoli dell’Est vogliono entrare nella Nato non è perché sono corrotti ma perché Mosca non ha mai cessato di considerarli Cosa Sua, come ha appena confermato con i fatti.
In quanto al resto non è assolutamente vero che l’Ucraìna sarebbe entrata nella Nato, e men che meno che avrebbe installato missili. Ma anche fosse, i missili sono ovunque, anche sulle frontiere russe, senza contare che quelli più formidabili sono piazzati ben lontano, quindi non ha alcun senso saltare sulla sedia oggi.
Né si vede cosa abbia mai da temere la Russia visto che, una volta implosa l’Urss e saccheggiatala, la dottrina unipolare di Brzezinski si dimostrò fallace e furono proprio gli Usa, ai tempi di Clinton, su consiglio di Kissinger, a incoraggiare il riarmo russo per farne un player nell’equilibrio di potenze. Ciò avvenne con l’israelita Primakov, il padrino di Putin.
I russi non dormono tranquilli per i missili? Da quando, da ieri? E noi che abbiamo testate nucleari russe e israeliane puntate sulle nostre città, e probabilmente inglesi se non hanno smontate quelle del piano atomico “d’emergenza”, che dovremmo dire?
Tutte le giustificazioni dell’invasione russa sono pretestuose e in mala fede.
È una scelta precisa e materialistica che pone di nuovo la Russia in rapporti privilegiati con gli Usa e ambo i compari insieme contro di noi.
Poi ci si può divertire a immaginarsi uno scontro di civiltà tra oligarchi e potenze che continuano a rifornirsi reciprocamente di gas, di petrolio, di informazioni (in Siria c’era il telefono rosso russo-americano) e che lasciano comunque passare armi perché più la guerra continua più fanno soldi, e chissenefrega dei civili e dei fanti!
Ognuno può farsi il suo film, del resto la propaganda da Guerra Fredda che è mendace e furoviante e che tutto dice meno che la verità, aiuta: basta rovesciarla, così si sbandiererà una menzogna rovesciata (Occidente buono vs Russia cattiva = Russia buona vs Occidente cattivo) e si ululerà felici e contenti in un conflitto che non ha luogo così. E questo finché, noi, e non gli americani, non mangeremo vermi e scarafaggi come da agenda e ringrazieremo anche Putin di questo.