martedì 22 Ottobre 2024

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Il primo ministro finlandese, Sanna Marin, ha chiesto di tagliare l’attuale giornata lavorativa di otto ore, sostenendo che orari più brevi potrebbero essere compensati da una maggiore produttività. Lo riferisce il quotidiano Helsinki Times. La richiesta è stata avanzata durante il discorso di ieri sera al suo partito socialdemocratico.
Marin, che aveva lanciato l’idea di una giornata di sei ore prima di diventare premier, avrebbe bisogno di convincere gli altri quattro partiti della sua coalizione a spingere attraverso una riduzione della giornata lavorativa a causa della crescente disoccupazione dovuta al coronavirus.
Nel suo discorso, ha affermato che il partito al potere deve creare “una concreta e chiara roadmap” per abbreviare l’orario lavorativo e migliorare la vita lavorativa in Finlandia. La proposta, ha detto, “non è in conflitto con l’obiettivo di avere maggiore occupazione e robusta economia pubblica”. “Un modo per distribuire più equamente la ricchezza è migliorare le condizioni di lavoro e ridurre le ore lavorative, in modo che ciò non danneggi i livelli di reddito. Quando la Finlandia è passata alla giornata lavorativa di otto ore e a cinque giorni a settimana, come da obiettivi dei socialdemocratici, ciò non ha portato al collasso dei salari, che nei decenni sono invece aumentati”, ha proseguito, sottolineando che studi ed esperimenti dimostrano che ridurre le ore lavorative migliora la produttività, rendendo così possibile il passaggio da otto a sei ore senza cambiamenti nella paga. “E’ ovvio che ci saranno delle sfide da affrontare, ma questo non vuol dire che non dobbiamo porre obiettivi importanti”, ha proseguito.

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