Essere, non vivere di riflesso
Il sistema politico, sociale e culturale si fonda su tre principali elementi di coesione.
L’ipnosi, il ragionamento binario e un generalizzato disturbo psicotico.
Quando non si posseggono una mentalità rivoluzionaria, una visione radicale della vita, una centralità e una Weltanschauung che ci identificano a priori, il rapporto con il potere è quello che il potere richiede. Ogni teorema viene rovesciato, quindi la sua falsità diventa un’altra falsità, semplicemente capovolta, si rimane in ipnosi e si alimenta il disturbo psicotico.
Così si gesticola nel nome del cosiddetto “antagonismo” che ha sostituito l’impulso rivoluzionario e lo ha ucciso.
Che poi quest’antagonismo sia indirizzato in tutte le sue forme da logge Wasp e da Stay Behind, in fondo non è che una conferma di qualcosa di più grave, ovvero dell’adesione all’antagonismo in sé.
L’antagonismo si basa sull’Anti
che non significa su un ragionato e sacrosanto rifiuto di questa o quella cosa, ma sul rifiuto in sé. Tutto quello che dicono i media main stream non ci piace, quindi anziché capire perché lo dicono così, come fanno a costruirlo, cosa coprono con quella narrazione, dove vanno a parare con essa, ci limitiamo a rovesciarla, a cambiarla di segno e, quindi, ad avallarla. Sicché si resta in ipnosi, nel linguaggio binario e sempre più disturbati psicoticamente perché risucchiati nel gioco malato che l’attuale dis-società impone a tutti gli individualisti armati di tastiera. È un po’ la mentalità antifa estesa su tutti i livelli.
Così ci si afferma per negazione
Si definisce a priori una scala di mali assoluti (il che dovrebbe essere sufficiente a rendersi conto che ormai si appartiene a una visione del mondo altrui) e partendo da essa ci si definisce “a contrario”.
Ultimamente si sono perduti di vista molti dei bersagli della nostra tradizione politica, quali il capitalismo, l’imperialismo e lo stesso comunismo e ci si limita ad un generico antiamericanesimo e antioccidentalismo. Avendo ai tempi di Terza Posizione noi preteso in notevole anticipo sui tempi proprio questa gerarchia tra le potenze e i sistemi, dovrebbe essere un’ottima notizia. Ma non lo è perché non essendo lucida, ma scioccamente umorale, ci ha fatto smarrire la capacità d’identificazione e d’interpretazione di questo “male assoluto” diventato dogma, e ci si definsce solo per negazione. Ovvero: non è perché sono fascista, italiano, europeo e ghibellino che mi pongo contro l’americanismo e l’occidenatalismo ma è perché sono contro l’americanismo e l’occidentalismo che sono….. non lo so più neppure io.
Smarrimento
Questo identitarismo per negazione, che come ogni negazione ripete specularmente tutti i valori, le mentalità e i comportamenti del modello negato, non consente più né di capire cos’è e come funziona quello contro cui ci si pretende di battere, né di riconoscere la realtà viva fuori dagli schemi, quella fatta di sangue, carne e sentimenti. Perché questa mentalità da errante crea illusioni di fronti virtuali, in cui si confondono tutto e il contrario di tutto, in un’eterna assemblea di schiavi che protestano.
Questa patologia non è nuova, ha caratterizzato a lungo i comunisti
Nel secolo scorso costoro si definivano in opposizione al capitalismo e ritenevano rivoluzionario chiunque volesse sabotarlo e venduto chi invece intendesse rivoluzionarlo.
I fascisti, da loro accusati di essere venduti, collusi, manovrati, rivoluzionarono le strutture capitalistiche, realizzando una società e un’economia molto migliori e anche più benestanti di quelle capitalistiche. I comunisti sfasciarono tutto e realizzarono un inferno sociale, senza rendersi conto, se non nelle minoranze di vertice, di operare per il capitalismo speculativo contro la produzione e il lavoro, quindi anche contro gli operai.
Fatto sta che il capitalismo combatté una guerra mondiale contro i fascismi e fu alleato del comunismo che continuò a sovvenzionare.
Eppure per le vestali psicotiche erano i fascisti ad essere collusi e loro falliti a essere i rivoluzionari.
Meglio e non peggio
Non basta affatto essere contro qualcosa, bisogna sapere perché le si è contro e si deve opporgli qualcosa di meglio, non di peggio. Negli anni Trenta il modello italiano era un faro per il mondo intero. La Germania istituì una serie di interscambi giovanili con la Gran Bretagna. I giovani tedeschi tornavano in patria certi della superiorità del loro modello, quelli inglesi erano affascinati dalla società germanica. Dal mondo comunista verso ovest sono invece scappate milioni di persone e nel confronto con l’Occidente è il comunismo ad essere imploso.
L’Occidente era e resta velenoso ma, attaccato dal basso e da un’alternativa peggiore, ha vinto il confronto con la sua appendice primitiva e involuta che pretenderebbe oggi la sua rivincita.
Affermazione
Piantiamola di definirci per negazione e di schierarci per opposizione, smettiamola di rimanere invischiati e poi fossilizzati nei dogmi impotenti dell’antagonismo.
Se noi vogliamo cambiare, vincere, sconfiggere, superare o anche solo osteggiare qualcosa, dobbiamo farlo in nome e per conto di quello che siamo.
Il procedimento al contrario, per quanto più semplice mentalmente, non funziona proprio, perché se ci si vuole schierare e definire per negazione e contraddizione, semplicemente non si è.
Metafisica, filosofia e perfino la lingua (in indoeuropeo) lo affermano senza discussione possibile.