domenica 30 Giugno 2024

Resoconto della presentazione di Polaris al Parlamento Europeo

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Battesimo internazionale per il think tank italiano

“Salvaguardiamo la partecipazione nell’epoca della post-democrazia”. Assicuriamo un ruolo all’Europa all’altezza della sua civiltà”.

Sono queste in sintesi le esortazioni di Gabriele Adinolfi al Parlamento Europeo durante la presentazione del think tank Polaris e dell’omonima rivista in una conferenza presieduta dall’eurodeputato ungherese Bela Kovacs e svoltasi nel ventiduesimo anniversario della caduta del Muro di Berlino.

“Ci troviamo di fronte ad un cambio epocale – ha sostenuto Adinolfi – al quale l’Europa si presenta impreparata e ne affida la gestione a dei tecnici privi di una strategia di fondo.

Se da un lato gli Stati Uniti dettano le regole per restare ai vertici planetari, dall’altra i Paesi emergenti e affamati, primo di tutti la Cina, guadagnano posizioni; L’Europa attuale rischia di restare schiacciata tra l’una e gli altri come una nocciolina.

Servono una coscienza europea, una volontà di potenza e la capacità di confrontarsi con le lobbies che dettano le leggi in post-democrazia. Bisogna quindi creare lobbies di popolo e di libertà e acquisire la capacità strategica dei think tanks che indicano la strada alle potenze. Va costruita l’Europa reale su tre direttrici: Parigi-Berlino-Mosca; Roma-Budapest-Kiev; Madrid-Roma-Atene; coordinate tra loro secondo i dettami pluriversi della cultura classica”.

Il segretario generale AEMN, Valerio Cignetti, ha sottolineato alcune delle affermazioni fatte da Adinolfi come, in particolare, la necessità di cambiare filosofia per raggiungere un’unità articolata e non standard che salvaguardi culture e tradizioni.

“Non possiamo continuare a far pagare ai popoli e alle nazioni le cattive gestioni economiche e le decisioni dei tecnici. Atene ci dimostra chiaramente che servono una sovranità monetaria che sia comunitaria e non di casta e che non possiamo più subire i ricatti delle agenzie private di rating, oltretutto straniere”.

Ricco il dibattito tra i numerosi presenti provenienti dal Belgio, dalla Francia, dalla Russia, dall’Italia, dall’Ungheria, dalla Spagna, dalla Bielorussia, cui è stato illustrato l’intero percorso del Centro Studi Polaris dal 2006 ad oggi. Tra i presenti l’eurodeputato Mario Borghezio che ha rivolto l’invito alla costituzione di un centro di documentazione e traduzione degli studi, delle analisi e delle proposte dell’intelligenza europea.

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