sabato 27 Luglio 2024

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Prima della partita Strongoli-Isola Capo Rizzuto è stato osservato un minuto di silenzio in onore di un boss della ‘ndrangheta ucciso in un agguato. L’episodio ha causato aspre polemiche: è bene non far sapere che in Italia il Crimine Organizzato è una vera è propria istituzione. Da almeno sessant’anni.

STRONGOLI – Un minuto di silenzio prima della partita di calcio. Per onorare il boss della ‘ndrangheta ucciso sabato sera da un commando armato di un bazooka e di un kalashnikov. E’ successo ieri a Strongoli, poco prima della gara tra la squadra di casa e l’Isola Capo Rizzuto, di cui è presidente Pasqualino Arena, cugino della vittima, il 45 enne Carmine Arena.

Sull’episodio (di cui riferisce oggi il ‘Quotidiano della Calabria’) i carabinieri che si trovavano nello stadio di Strongoli faranno rapporto al Comando Compagnia di Cirò Marina. L’episodio non dovrebbe avere strascichi giudiziari anche perché non si tratta, a detta degli stessi investigatori, di un fatto penalmente rilevante.

A chiedere all’arbitro, Paolo Zimmaro, che venisse osservato il minuto di silenzio è stato il dirigente accompagnatore dell’ Isola Capo Rizzuto, riferendo al direttore di gara della morte di un parente del presidente della squadra. Zimmaro ha dunque concesso il permesso non sapendo che la persona deceduta fosse un presunto boss della ‘ndrangheta, né che fosse stato ucciso in un agguato.

La Federcalcio si è dichiarata all’oscuro della vicenda e ha sospeso la terna arbitrale. Spiega il presidente del comitato calabrese dell’ Aia Filippo Capellupo: “Non ha ottemperato alle nostre disposizioni che prevedono che richieste del genere vengano comunicate, anche per telefono, a me o al presidente del Comitato regionale della Figc. In questo caso, invece, non ci è stata data nessuna comunicazione”.

Duro il commento del procuratore della Repubblica di Crotone, Franco Tricoli. “Ci troviamo di fronte ancora una volta ad una dimostrazione di mancanza di senso civico e di cittadinanza attiva di fronte a fatti così gravi e drammatici”. “Mi rendo conto – ha aggiunto parlando all’Ansa- che non si tratta di un fatto penalmente rilevante, ma lo è sicuramente sul piano morale. Si può parlare di coscienza civica in presenza di un fatto del genere? La ‘ndrangheta non si combatte soltanto con le divise dei carabinieri e dei poliziotti, ma anche con la partecipazione e le virtu’ civiche, che in questo caso sono mancate assolutamente. Se si arriva a questo significa che il livello d’insensibilità generale di fronte a fatti così gravi ha raggiunto il livello di guardia”.


Tricoli ha anche riferito che il fascicolo relativo all’inchiesta sull’uccisione di Carmine Arena sarà trasmesso al più presto alla Procura distrettuale di Catanzaro perchè assuma i provvedimenti di sua competenza.


(4 ottobre 2004)

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