sabato 27 Luglio 2024

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Pagheremo noi, letteralmente, le perdite degli squali di Wall Street

Tutti abbiamo saputo dei cosiddetti “Mutui subprime” americani, che sono stati una delle basi della crisi finanziaria planetaria dovuta alla finanza tossica. Le banche e le società finanziarie americane concedevano un mutuo per la casa a soggetti che difficilmente potevano poi pagarlo, ma in questo modo creavano un credito certo ed esigibile, coperto da una garanzia immobiliare. Questo “credito certo” veniva poi utilizzato come base per emettere altri titoli di credito (i famosi Derivati o Hedge Fund) che con le cosiddette prassi dell’ingegneria finanziaria veniva moltiplicato all’infinito. A dire che su un “credito certo” ad esempio di 100.000$ (il mutuo) si garantivano cinquanta e cento volte tanto di Derivati ed Hedge Fund. Quando il castello finanziario è cominciato a franare, e si andati dal povero cristo a cui avevano fatto il mutuo, tutto è crollato.

Tranquilli, ci dice il governo italiano. Le banche italiane sono solide e giudiziose, non hanno fatto mutui subprime e “finanza creativa”. E’ vero che per salvarle dal disastro della crisi planetaria lo Stato gli ha regalato miliardi di Euro dei contribuenti (sulla cifra vera c’è il segreto di Stato), è vero che le banche hanno incamerato questi soldi e stanno strozzando l’economia reale negando il credito alle imprese, ma sono quisquilie, pinzellacchere. Voi state tranquilli. Tutto prende le mosse dalla legge 130/1999 fatta dal governo D’Alema, quella delle “cartolarizzazioni” Le banche nel loro complesso avevano, dopo la crisi del 1992 (uscita dallo SME per le operazioni speculative contro la lira organizzate dal celebre finanziere Soros attraverso il “Quantum Fund”, con conseguente svalutazione della lira, crisi economica etc) avevano migliaia di miliardi di crediti ipotecari e chirografari di difficile se non impossibile esigibilità. Con la legge 130/1999 gli si consentiva di vendere questi crediti a terzi (appunto la “cartolarizzazione”) e di mettere in perdita la differenza fra il credito vantato (ad esempio 100.000€) e il prezzo di cessione del credito (ad esempio 40.000€), defalcando dall’imponibile fiscale i 60.000€; Mentre prima il credito “certo e libero” andava dimostrato in tribunale per poter agire contro il debitore ora diventava “certo e libero” su semplice dichiarazione della Banca.


Mentre prima era vietato cedere un credito a terzi senza il consenso del debitore ora si poteva cedere questo credito all’insaputa del debitore (con un semplice annuncio in Gazzetta Ufficiale (la Banca X ha ceduto i suoi crediti alla Società Y) E a chi li vendevano questi crediti “certi e liberi” le banche? A se stesse. Tutte le banche crearono delle Srl con capitale di venti milioni alle quali vendettero crediti per migliaia di miliardi di lire, gli ipotecari al 40% del loro valore nominale, i chirografari al 10% del loro valore nominale.


E come pagarono questi crediti le srl? Con delle “obbligazioni”, cioè con delle “promesse di pagamento”, cioè con delle “cambiali” (nobilitate anche col nome di Derivati ed Hedge Fund, appunto) Cambiali che erano garantite dal credito acquistato, che rimaneva al 100% nei riguardi dell’ignaro debitore.


Capito il meccanismo? Le banche vendettero a se stesse i crediti sottraendo al fisco il 40% o il 90% dell’imponibile, ma il credito rimaneva al 100% “certo e libero” in quota a una società di proprietà della stessa banca, che però non ci pagava le tasse perchè a bilancio questo “attivo” si sottraeva il “passivo” delle obbligazioni emesse. Ma attenzione: le banche avevano già recuperato fiscalmente questi crediti poiché aveva già conseguito il beneficio degli ammorta

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