Il grave attentato in Egitto viene subito rivendicato da un presunto “gruppo islamico mondiale”, ma poi Sharon si espone dicendo che c’è dietro Al Qaida. E subito compare un’altra rivendicazione, guarda caso proprio di un gruppo che tesse le lodi di Osama Bin Laden. Solo casualità? Fra le vittime dell’attentato anche turisti russi.
Un’accelerazione alla politica internazionale voluta dal Mossad?
DUBAI. Un gruppo islamico finora sconosciuto ha rivendicato oggi la responsabilità degli attentati di ieri sera in tre località turistiche del Sinai
egiziano.
La rivendicazione è comparsa su un sito internet a nome delle ‘Brigate dell’unificazione (tawhid) islamica’ e afferma che «quattro dei vostri fratelli votati al martirio hanno compiuto questa valorosa operazione nonostante le intensificate misure di sicurezza… e hanno ucciso decine di parassiti».
Il testo ha poi tessuto le lodi del leader di Al Qaida, Osama bin Laden, e del suo vice, l’egiziano Ayman al Zawahri, paragonandoli a grandi leader militari islamici del passato.
Il gruppo ha ‘dedicato’ l’attacco ad Ahmad Yassin, il leader del gruppo palestinese Hamas, ucciso lo scorso marzo da un attacco israeliano e ha promesso che si è trattato «solo del primo colpo contro gli ebrei perchè i nostri attacchi non cesseranno finchè questi infedeli non saranno cacciati dalle terre dell’Islam».
L’organizzazione si è infine scagliata contro l’Egitto, il primo paese arabo a concludere un trattato di pace con Israele, definendolo un «regime che ha tradito il suo popolo e la sua religione».
In precedenza, con un comunicato all’agenzia Afp, un’altra formazione sconosciuta, il ‘Gruppo islamico mondiale’ aveva rivendicato l’attentato di Taba.