lunedì 2 Dicembre 2024

Ci chiamano “maccheroni”

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Eravamo un popolo di navigatori, di eroi, di santi, di poeti, di amatori. Ora siamo famosi per il doping, per i sughi e per il cappuccino.

Un miliardo di clienti ogni anno con un fatturato di oltre 27 miliardi di euro. Cifre che testimoniano il successo della cucina italiana in tutto il mondo, dove risultano essere attivi piu’ di 60 mila ristoranti dedicati alla nostra cultura alimentare: 28.500 in Europa, 18 mila in America del Nord, 7 mila in America del Sud e 8.300 in Oceania, Africa e Asia. I nostri ristoratori, assieme agli imprenditori italiani operanti all’estero, rappresentano “un impero economico – sottolinea il ministro per gli italiani nel mondo Mirko Tremaglia – che pero’ viene ignorato”. Il ministro, infatti, aprendo oggi il primo convegno dei ristoratori italiani nel mondo, ha usato parole polemiche contro il presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo: “Ho sentito il presidente di Confindustria attaccare il Governo sulla Finanziaria – ha detto Tremaglia – ma parla senza conoscere il valore delle nostre imprese nel mondo. Abbiamo costituito la Confederazione degli imprenditori italiani del mondo, abbiamo chiesto un colloquio che non ci e’ stato ancora concesso. Voglio richiamare l’attenzione sulla forza di una grande Italia che al di fuori dei confini nazionali ha vinto una grande battaglia, come quella del diritto di voto”. Il convegno, che gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, continuera’ fino al 1* dicembre nel Complesso monumentale di San Michele a Ripa.

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