sabato 27 Luglio 2024

Ci fa o ci è?…..ci fa, ci fa!

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Da New York il vice-premier italiano Gianfranco Fini,
oltre a rallegrarsi per gli stretti legami fra Italia e Stati Uniti (capirai, loro ordinano e noi obbediamo), si compiace pure per le prossime elezioni irachene di gennaio. Possibile che Fini non si è accorto che l’Iraq è terra di nessuno? Pensa che basterà un broglio elettorale targato usa per risistemare le cose? Ma no, Fini sta solo recitando bene il copione datogli.

NEW YORK. Le elezioni appena svoltesi in Afghanistan fanno da battistrada a quelle che in gennaio si terranno in Iraq: lo ha detto a New York Gianfranco Fini, in visita per partecipare oggi come ospite d’onore alla parata del Columbus Day sulla Fifth Avenue.

«Dobbiamo prendere a modello l’Afghanistan, dove si è votato per l’elezione di un presidente espressione della volontà popolare», ha affermato il vicepresidente del Consiglio secondo il quale il voto iracheno di gennaio sarà «il punto di avvio di un processo al termine del quale l’Iraq sarà libero e sovrano» e a quel punto «scatterà il timer, il conto alla rovescia per il ritiro» delle forze internazionali.

Fini ha peraltro osservato «che non si può oggi prevedere quando questo ritiro sarà effettivamente possibile». Sempre secondo il vicepremier i rapporti tra Stati Uniti e Italia sono oggi «al livello più alto degli ultimi trent’anni».

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