Al Qaeda si sta trasformando da un’organizzazione terroristica centralizzata con bersagli globali in una struttura ramificata, con “agenzie” in franchising nelle diverse regioni del mondo e con obiettivi locali ( i cosiddetti soft targets). E’ ciò che sostiene uno studio di Stratfor, un centro studi di intelligence internazionale.
Le numerose cellule, di dimensioni più ristrette, necessitano di minore addestramento e denaro, e si pongono quindi obiettivi più discreti. Questo non significa, spiega il rapporto, che siano meno pericolose, “poiché debbono dimostrare il loro valore e le loro capacità tattiche”. Secondo Stratfor il numero degli attacchi contro gli alberghi, ad esempio, è raddoppiato dopo l’11 settembre, rispetto agli otto anni precedenti. Il numero delle vittime, nello stesso periodo, è aumentato di sei volte.
Gli alberghi sono i bersagli preferiti dagli estremisti islamici: obbiettivo fisso, sostenuto traffico di clienti occidentali, perimetri di sicurezza vulnerabili. Lo svantaggio, da una prospettiva terroristica, è che gli attentati contro gli hotel generano “guadagni politici e ideologici” inferiori rispetto agli edifici governativi o alle basi militari, spiega il rapporto.