sabato 27 Luglio 2024

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Mentre Fatah ripropone Barghouthi degli ultrafondamentalisti destabilizzano Gaza

    E’ di almeno 20 morti e oltre 120 feriti il bilancio ufficioso dei sanguinosi scontri scoppiati a Rafah, nella striscia di Gaza, tra miliziani di Hamas, il movimento integralista che controlla il territorio, e quelli di un gruppo salafita islamico ispirato da al Qaeda, denominato Jund Ansar Allah. Lo hanno riferito fonti dei servizi di pronto soccorso palestinesi a Gaza.
GLI SCONTRI – Lo scontro è durato circa sette ore prolungandosi fino alla mezzanotte di venerdì. Tra le vittime, hanno precisato le fonti, c’è anche il capo dell’ala militare di Hamas nel sud della Striscia, Mohammed el Shamali. Lo scontro a fuoco è scoppiato nel pomeriggio, quando gli uomini di Hamas hanno circondato una moschea a Rafah al cui interno si trovavano un centinaio di membri del gruppo salafita armati anche con cinture esplosive. Secondo alcuni testimoni, il leader del gruppo Abdel-Latif Moussa, circondato da uomini armati, durante la preghiera aveva proclamato la nascita nella Striscia di Gaza di un “Emirato islamico”, sfidando apertamente Hamas, giudicato troppo moderato. Poco dopo è scoppiata la sparatoria.
IL GRUPPO – Jund Anasar Allah (“I soldati dei partigiani di Dio”) è un piccolo gruppo radicale, simpatizzante di al Qaeda, che vorrebbe imporre nella Striscia di Gaza una lettura ancora più intransigente della legge islamica.

Per capire quello che accade bisogna tener conto delle novità politiche palestinesi. Il Congresso, guidato da Abbas, sta operando per il rinnovamento morale nell’Anp e solo pochi giorni fa è stato plebiscitato Barghouthi, il delfino di Arafat, prigioniero degli israeliani. Cresce, tra gli eredi dell’Olp, la fazione che vuole il dialogo con Hamas e anche nel movimento islamico che domina a Gaza aumenta la voglia di trattare con gli arafatiani. I “partigiani di Dio” spuntano al momento giusto per minacciare Hamas. “Se dialoghi con il Congresso – dicono in sostanza – noi scateniamo l’inferno e t’indeboliamo”. Lo schema è di facile lettura, oramai i burattinai seguono dei format.

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