giovedì 12 Dicembre 2024

Fai paura anche da vinto son vigliacchi senza nome

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Il costante aumento di coloro che ricordano i civili assassinati dalle bande partigiane ed il progressivo calo di coloro che manifestano il loro desueto “antifascismo” suggeriscono qualche autorità farisea di vietare le commemorazioni di Schio per il 2005

Se Comune e Comitato familiari vittime dell’Eccidio del 7 luglio trovano l’accordo potrebbe saltare il raduno 2005 Verso la riconciliazione con i nostalgici Intanto continua la polemica di Rifondazione: « Il sindaco non ha avuto il coraggio di vietare il corteo»Schio
Quattrocento due anni fa, settecento lo scorso anno, mille domenica. Dalla prima edizione i partecipanti al raduno dei reduci della Repubblica Sociale di Salò, per ricordare l’Eccidio partigiano del 7 luglio ’45 costato la vita a 54 persone, organizzato da Continuità Ideale e dall’Unc-Rsi sono più che raddoppiati. La città di Schio ha accolto con indifferenza il migliaio di persone arrivate da tutta l’Italia settentrionale. L’appello agli scledensi, lanciato la scorsa settimana dal sindaco Luigi Dalla Via, di restare a casa per dare un segnale di rifiuto agli ex repubblichini e simpatizzanti è stato raccolto, solo un centinaio di persone sono scese in centro per contestare, civilmente, con il presidio di Rifondazione comunista, la sfilata di nostalgici fascisti.
Ezio Simini, segretario locale di Rc, non ha risparmiato però critiche al primo cittadino per la posizione assunta sul raduno: «Al nostro sindaco è mancato il coraggio, perchè non ha fatto vietare la calata dei fascisti in città, come Veltroni ha fatto a Roma per la manifestazione nazista a favore di Priebke? Proviamo sdegno e dolore per la presenza fascista in città: nella nostra zona sono stati mille i caduti per la giustizia e la libertà dal nazifascismo. Senza contare i deportati e i torturati».
Domenica è filato tutto liscio, per la responsabilità di manifestanti e contromanifestanti e per l’enorme lavoro delle forze dell’ordine che hanno monitorato centro e immediata periferia. Il raduno dei reduci della Rsi dai numeri è stato un successo, ma potrebbe essere stato l’ultimo. Tra amministrazione comunale e Comitato familiari vittime dell’Eccidio è stato avviato un dialogo che potrebbe portare nei prossimi mesi a una pacificazione a 360 gradi per il prossimo 7 luglio, sessantesimo anniversario dell’Eccidio, sino a evitare una quarta edizione dei reduci della Rsi. Possibilista su questo è il più diretto interessato, Alex Cioni , coordinatore regionale di Continuità Idaele e “anima” dei raduni che tanto fanno discutere: «I nostri raduni hanno lo scopo storico di ricordare agli scledensi il tragico evento di sangue. Se l’amministrazione troverà modo con il Comitato familiari di ricordare in veste ufficiale dal prossimo anno le 54 vittime dell’Eccidio, trarremo le nostre
conclusioni e tra queste c’è la rinuncia a organizzare il quarto raduno. Non ci resta che attendere quanto scaturirà dai prossimi incontri tra amministrazione del sindaco Luigi Dalla Via e il Comitato familiari».

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