venerdì 1 Novembre 2024

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Con la nazionale di calcio in picchiata libera, appare ancora più straordinaria la crescita degli azzurri del rugby. Schiacciato il Canada (51-6) nell’amichevole pre 6 Nazioni.

La squadra di Kirwan, trascinata da un grande Bergamasco, vince e convince



GIORGIO SBROCCO



L’AQUILA – Italia promossa a pieni voti nel primo dei test match autunnali, al termine di una partita dominata in lungo e in largo che l’ha vista prevalere per 51-6 su un Canada che ha retto per un tempo e pochi spiccioli agli assalti di una nazionale certamente non “perfetta” e non senza problemi (14 calci di punizione contro), ma finalmente prolifica. Una vittoria che davvero ci voleva, e che tutto l’ambiente (a partire del presidente Dondi) attendeva da tempo. Un risultato che, di sicuro, non scaccia i fantasmi di una certa “inconsistenza” nel gioco della mediana e dell’approssimazione nella gestione dei punti d’incontro, ma che fa certamente morale, alla vigilia del match con la Nuova Zelanda e in vista del Sei Nazioni del prossimo anno.
L’Italia domina per tutto il primo tempo, imponendo alla gara ritmi e soluzioni che mettono in grave disagio un Canada che appare povero di talento e appena sufficiente quanto a consistenza fisica e a organizzazione. Un immenso Bergamasco a tutto campo mette mani, classe, rabbia e gambe in tutte le azioni più pericolose degli azzurri, che però concretizzano poco. Bella la meta in prima fase da mischia di Masi al 21’. L’aquilano trova un angolo di corsa perfetto su passaggio stretto di Wakarua e conclude in mezzo ai pali per la più agevole delle trasformazioni. Prima di lui era stato il mediano di apertura della Leonessa a mettere dentro due calci (su 3). I Canadesi entrano nei nostri 22 solo due volte: la prima (14’) frutta loro 3 punti per i piedi di Barker, la seconda, sul finire, si conclude con la perdita di possesso grazie all’ottimo intervento in chiusura sul portatore. Gli azzurri, al riposo, devono comunque recriminare su almeno due mete mangiate (Dallan e Nitoglia) e su un numero di errori esecutivi che hanno limitato la potenziale produttività di una squadra che è parsa nettamente padrona delle operazioni e superiore in tutte le fasi di gioco (a eccezione della mischia ordinata).
Nel secondo tempo il copione cambia di poco: Italia sempre avanti ma più coreografica che efficace, e Canada che dà l’impressione (fugace) di potersi rialzare e mettere le mani sulla partita. Il calcio di Barker, che al 45’ porta sotto gli americani (13-6) illude, ma a mettere le cose a posto (per noi) ci pensano, prima Ongaro (meta al 55’ su drive imperioso di tutto il pack dopo una rimessa vinta da Bortolami) e poi Cudmore (60’) che si fa cacciare per 10’ per il più stupido e inutile dei falli (pugno a Dallan, e neanche ben assestato). In 14 contro 15 il Canada va sotto di brutto e viene giustamente punito da tre segnature degli azzurri che, prima con un calcio di Wakarua e poi con due mete di Bergamasco (fantastica galoppata in sostegno a Pozzebon) e di Ongaro (in mezzo ai pali), portano lo score su un 37-6 che chiude ogni possibile contesa. Gli ultimi 20’ sono pura accademia: un’ Italia straripante e col morale alle stelle mette a tabellino altre due mete con Masi e Travagli (debutto con meta per il trevigiano). Mentre al Canada, finito in tutti i sensi, non resta neanche la forza di un ultimo disperato assalto. Unico dato negativo è l’infortunio a Dallan: per lui sospetta lesione al tendine d’Achille in attesa di accertamenti. Non ci voleva.

[Data pubblicazione: 07/11/2004]

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