sabato 27 Luglio 2024

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Il caso Williamson utilizzato dal Vaticano per le relazioni con Israele come conferma il papa

“Una disavventura per me imprevedibile (…) è stata il fatto che il caso Williamson si è sovrapposto alla remissione della scomunica. Il gesto discreto di misericordia verso quattro vescovi, ordinati validamente ma non legittimamente, è apparso all’improvviso come una cosa totalmente diversa: come una smentita della riconciliazione tra cristiani ed ebrei, e quindi come la revoca di ciò che in questa materia il Concilio aveva chiarito per il cammino della Chiesa”. Lo scrive Benedetto XVI in una lettera a tutti i vescovi del mondo in cui rievoca le tappe della polemica seguita alla riabilitazione del vescovi lefebvriani, tra cui quel Richard Williamson – di recente allontanato dal suo incarico in Argentina – di cui sono famose le controverse tesi negazioniste sull’Olocausto degli ebrei. Il testo della lettera del Papa sarà reso noto domani a mezzogiorno. Nelle parole di Papa Ratzinger emerge tutto il dolore che questa strumentalizzazione gli ha provocato, dato che proprio la riconciliazione tra cristiani ed ebrei “fin dall’inizio era stato un obbiettivo del mio personale lavoro teologico”. Benedetto XVI si dice “rattristato dal fatto che anche cattolici, che in fondo avrebbero potuto sapere meglio come stanno le cose, abbiano pensato di dovermi colpire con un’ostilità pronta all’attacco. Proprio per questo ringrazio tanto più gli amici ebrei che hanno aiutato a togliere di mezzo prontamente il malinteso e a ristabilire l’atmosfera di amicizia e di fiducia”. Benedetto XVI ricorda che il caso “ha suscitato all’interno e fuori della chiesa cattolica una discussione di tale veemenza quale da molto tempo non si era più sperimentata”. Il papa ricorda la “valanga di proteste” e l’accusa a lui rivolta di voler tornare indietro rispetto al Concilio.

Il riavvicinamento giudeo-cristiano fu, in realtà, contestatissimo durante la prima parte del pontificato di Benedetto XVI. In gran misura per la questione sulle proprietà clericali in Palestina, per altri versi per la beatificazione di Pio XII. Il “caso Williamson” contrariamente a quanto lascia intendere con maestria politica il papa, è servito perfettamente a far superare di un balzo le reciproche diffidenze senza che nessuna delle due parti in causa dovesse far troppe capriole. E’ lo stesso schema con il quale nel 1974 cattolici e comunisti trovarono l’accordo contro il “mostro nazifascista” evocato ad arte. Nulla di nuovo sotto il sole…

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