sabato 27 Luglio 2024

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Fini debutta sullo scenario internazionale come gendarme degli Usa in sostegno alla dominazione criminal/tribale della giunta di Karzai. Nel segno della farsa elettorale e della mistificazione


KABUL – Viaggio a sorpresa del vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini a Kabul, dove ha gia’ incontrato il presidente Hamid Karzai e poi l’ex re Zaher Shah, nel palazzo presidenziale della capitale afgana.
Fini successivamente ha fatto visita al campo militare degli alpini, che sono stati dispiegati a Kabul per garantire il regolare svolgimento delle elezioni che hanno portato Karzai alla presidenza. Quella di Fini e’ la prima visita di un leader straniero in Afghanistan da quando Karzai e’ stato ufficialmente nominato presidente, due giorni fa.
Al presidente Karzai, ha poi raccontato Fini ai giornalisti, il vicepremier italiano ha ribadito la soddisfazione per il buon esito delle elezioni e la alta partecipazione popolare al voto. Si e’ parlato anche della sorte dei tre ostaggi dell’Onu. Karzai ha detto a Fini che ci sono diverse operazioni in corso e ha manifestato ottimismo sul buon esito della vicenda. Il presidente afghano ha aggiunto di ritenere che questo rapimento e’ un fatto destinato a non ripetersi. Per quanto riguarda la sua matrice – ha sempre raccontato Fini – Karzai non esclude un mix tra criminalita’ comune e fenomeni imitativi a quanto accade in Iraq, ma ha anche fatto riferimento ad Al Qaeda. Il presidente afghano ha poi manifestato gratitudine a Fini per la presenza dei nostri militari, di cui – ha riferito il vicepremier italiano – ”ha messo in evidenza non solo le qualita’ tecniche, ma anche la capacita’ di mettersi in relazione con la pubblica opinione”. Altro tema affrontato, quello della droga, che tradizionalmente vede l’Afghanistan come uno dei maggiori produttori al mondo. Fini e’ rimasto particolarmente colpito da quanto gli ha detto Karzai, e cioe’ la richiesta all’ Europa di combattere il fenomeno droga anche dal lato della domanda e non solo da quello della produzione.
Molto cordiale e’ stato poi l’incontro con l’anziano ex monarca dell’ Afghanistan, il novantenne Shah, molto legato all’ Italia dove ha vissuto i 29 anni del suo esilio. Dopo aver sostenuto Karzai nella campagna elettorale per le presidenziali, l’ex re si e’ ritirato dalla vita politica del suo paese, dove e’ rientrato nell’ aprile 2002, ma nella nuova Costituzione egli viene indicato come ”padre della patria”, e vive all’ interno del palazzo presidenziale.

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