L’8 dicembre 1970 viene dapprima organizzato e poi bloccato in corsa un tentativo di colpo di Stato capitanato dal principe Junio Valerio Borghese.
Il suo effetto sarà quello di fornire un argomento ineccepibile a Giangiacomo Feltrinelli che sta tramando per la nascita della lotta armata rossa in Italia.
Contro il “revisionismo” del Pci egli impugna il pericolo fascista, confortato in questo dal putsch dei Colonnelli greci del 1967. Per sospingere la base militante alla logica insurrezionalista, l’editore propone di commettere attentati firmati dai fascisti (cosa verosimilmente accaduta a Piazza Fontana nel 1969 e che si ripeterà nel 1974 a piazza della Loggia, Brescia, e sul treno Italicus). Lo “scampato pericolo” del “Golpe dell’Immacolata” diventerà un argomento principe per l’arruolamento nelle formazioni che presto confluiranno nelle Brigate Rosse.
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