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Tempi Moderni
Università d'Estate - V Edizione PDF Stampa E-mail
Scritto da UdE   
Venerdì 03 Settembre 2004 01:00

... fremono i cuori. Tutti pronti a partir ... per l'alto Lazio, dal 17 al 19 settembre. Clicca per maggiori dettagli.

Come precedentemente segnalato, la quinta edizione dell'Università d'Estate si terrà dal 17 al 19 settembre nell’alto Lazio, in località che, come costume, sarà resa nota a tempo debito.

Il tema di Olimpia e la struttura ed il numero dei Clan è rimasto invariato rispetto allo scorso anno, ma saranno cambiati i personaggi di riferimento, in linea con il significato che si vuole dare all’UdE di quest’anno.

Saranno gettate le basi per quattro nuove iniziative (Alpinismo, Università, Comunicazione, Economia) che il pool organizzativo dell’UdE curerà durante tutto l’anno e sarà il vero frutto, insieme al consolidamento dei progetti presenti nella vetrina NON CONFORME, di questa UdE.

Rimane invariato il rito del duello, che quest’anno saranno dedicati ai padri dell’Europa.

L'organizzazione dell'UdE quest'anno è più articolata e compete a giovani di diverse città.

E' stata attivata una mail specifica per UdE cui potete rivolgere domande: ue

 
Minotauri in vista PDF Stampa E-mail
Scritto da Bbc   
Giovedì 02 Settembre 2004 01:00

Gran Bretagna: Zavos spiega come clonare morti. Cioè i nostri contemporanei ?

Primi tentativi per verificare la capacita' embrionica di cellule umane post mortem, usando Dna di cadaveri e ovuli di mucca. Lo annuncia il controverso scienziato statunitense Panos Davos che sostiene di aver creato, e poi distrutto, degli embrioni ibridi con il Dna di persone defunte e ovuli bovini. Lo scienziato ha inoltre negato di sfruttare la

disperazione di genitori devastati dalla perdita dei figli per condurre i suoi macabri esperimenti.

 
Trafficanti d’uomini PDF Stampa E-mail
Scritto da Zur Zeit   
Giovedì 02 Settembre 2004 01:00

Un rapporto austriaco sulle mafie che contrabbandano uomini ci fornisce cifre e dati eloquenti.

Per la mafia il traffico d’esseri umani è divenuto particolarmente lucrativo. In particolare in Italia, Turchia e Russia. Secondo dei rapporti recenti dei servizi segreti pubblicati in “Welt am Sonntag” le cifre sono eloquenti. In Italia circolano annualmente un milione e seicentomila immigranti regolari e trecentomila illegali. La Sacra Corona Unita svolgerebbe un ruolo centrale in questo traffico in collaborazione con dei passatori albanesi, russi e turchi. “In Turchia già oggi i trafficanti guadagnano più nel contrabbando di uomini che in quello di droghe e armi”. La Turchia, per il suo assetto geografico, ha un ruolo primario in questa piaga. Che si tratti di individui provenienti d’Africa, d’Asia, dal Kurdistan, il paese anatolico funziona da vera e propria sala d’attesa. È evidente che i flussi migratori sono pilotati. Da quando i tunisini hanno ottenuto diritti di pesca e aiuti allo sviluppo, sorvegliano le coste efficacemente. Gli accordi firmati tra l’Italia e la Libia non hanno prodotto alcunché perché l’Italia non ha fornito agli africani i radar e i veicoli promessi.

 
Si continua a sperare nelle stelle PDF Stampa E-mail
Scritto da Corriere della Sera   
Giovedì 02 Settembre 2004 01:00

Captato segnale spaziale, forse di origine aliena Per la prima volta un'emissione percepita dal radiotelescopio di Arecibo sembra essere inviata da una civiltà intelligente. Si esclude, pertanto, che venga dal Pianeta Terra

ARECIBO (PORTORICO) – È il primo segnale dal cosmo che fa pensare all'invio da parte di una civiltà aliena. Anche se da parte di scienziati ed astronomi restano forti ancora i dubbi che in realtà si possa trattare di un'emissione naturale da parte di qualche tipo di oggetto stellare ancora sconosciuto.

LA SCOPERTA - In ogni caso, come riporta lo New Scientist magazine, è il primo tipo di segnale che viene analizzato con attenzione di quelli presi in considerazione dal Seti, il progetto di ricerca portato avanti su iniziativa dell'astronomo americana Carl Sagan, che coinvolge i maggiori radiotelescopi del pianeta come pure migliaia di astronomi dilettanti.
L'emissione, denominata SHGb02-14a e captata sulla frequenza di 1420 megahertz, analizzata per la prima volta nel febbraio del 2003 dal radiotelescopio di Arecibo a Portorico e successivamente captata altre due volte, viene da un punto imprecisato situato tra la costellazione dei Pesci e quella dell'Ariete. L'interesse mostrato dagli scienziati per il segnale deriva soprattutto dal fatto che la banda su cui viene emesso è una delle principali frequenze in cui l'idrogeno, l'elemento più diffuso nell'universo, assorbe ed emette energia e per questo motivo una delle più analizzate dagli astronomi del progetto Seti, in base all'assunto che un'altra specie intelligente utilizzerebbe proprio tale spettro di emissioni per comunicare con noi. Inoltre l'emissione avverrebbe secondo la modalità tipiche di un segnale emesso da un corpo in movimento, forse un pianeta, ma in tal caso il pianeta girerebbe circa 40 volte più veloce della Terra. Potrebbe quindi trattarsi di un altro tipo di oggetto anche artificiale (ad esempio una stazione spaziale).

I DUBBI - Tuttavia secondo David Anderson, direttore del progetto Seti, molte altre verifiche devono essere fatte prima che si possa affermare con certezza che si tratta di un segnale extraterrestre. In primo luogo sarebbe necessario che il segnale venisse captato altre volte e poi che ne venisse esclusa la sua origine naturale. Sullo studio di questo segnale si focalizzerà quindi la ricerca Seti nei prossimi mesi.

 
La snazionalizzazione delle masse PDF Stampa E-mail
Scritto da Il Messaggero   
Giovedì 02 Settembre 2004 01:00

Prosegue a ritmo incessante la disintegrazione DAL sistema: ovvero la genuflessione dei popoli e delle civiltà. Entra in vigore la legge che liquida il servizio di leva. Certo, era oramai ridotto ad operazioni di polizia di complemento per i padroni d’oltreoceano, ma l’istituzione in sé è da sempre sinonimo di partecipazione popolare e di crescita nazionale.

È entrata in vigore ieri, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, la legge n. 226 del 23 agosto 2004, che sospende definitivamente il servizio di leva a partire dal primo gennaio 2005.
Fino al 31 dicembre di quest'anno saranno chiamati a svolgere il servizio di leva, anche in qualità di ausiliari nelle forze di polizia e nelle amministrazioni dello Stato, i nati entro il 1985. Dal prossimo anno, è scritto tra l'altro nel testo della legge, composto da trentatré articoli, verranno istituite 2 categorie di volontari: i volontari in ferma prefissata di un anno e i volontari in ferma prefissata quadriennale.
Per gli aspiranti volontari in ferma annuale che risiedono nelle zone alpine sono previsti alcuni incentivi particolari: saranno destinati di preferenza, su richiesta, nei reparti alpini e avranno un benefit di 50 euro mensili.
La legge prevede anche che coloro che intendono arruolarsi nelle forze di polizia a ordinamento civile e militare e nel corpo militare della Croce Rossa, dovranno avere svolto almeno un anno di arruolamento in ferma volontaria.
I candidati, però, non potranno presentare domanda, nello stesso anno, che per uno dei corpi in questione. La copertura finanziaria stanziata per l' attuazione della legge, ammonta, dall'anno 2005, a 392.999.573 euro.

 
Questa l’ha inventata Pannella PDF Stampa E-mail
Scritto da Il Messaggero   
Mercoledì 01 Settembre 2004 01:00

A cosa non si ricorrerebbe per facilitare il consumo degli stupefacenti ? Si arriva a dire che in pratica il cervello umano produce marijuana. A quando i massacri umani per estrarre allucinogeni ?

Una sostanza prodotta naturalmente dal corpo umano e simile ai composti attivi nella marijuana potrebbe suggerire una nuova cura contro malattie psichiatriche come la schizofrenia. È la anandamide e Markus Leweke dell'Università di Colonia in Germania con Andrea Giuffrida e Danielle Piomelli dell'Università della California, presso Irvine l'hanno trovata in alte quantità nei malati, soprattutto in quelli in cui le crisi godono di maggior controllo.
Secondo quanto riferito alla Conferenza Nazionale su Cannabis e Malattie Mentali a Melbourne in Australia, l'anandamide potrebbe essere una molecola messa in circolo nel cervello per tamponare o prevenire le crisi. Potrebbe essere attiva anche nelle persone sane per regolare stati delusionali o allucinazioni che insorgono talvolta in circostanze come la deprivazione di sonno. L'anandamide è una ”droga” naturale prodotta dal corpo umano, un neurotrasmettitore collegato come le endorfine al benessere e all'euforia. Che l'anandamide avesse in qualche modo a che fare con la malattia gli scienziati lo sospettavano da tempo perchè i recettori cerebrali di questa molecola sono bersaglio anche della marjiuana che sugli schizofrenici ha un effetto deleterio.

 
La proprietà privata ? Un furto, anzi ventisei ! PDF Stampa E-mail
Scritto da Il Messaggero   
Mercoledì 01 Settembre 2004 01:00

L'estate brava di due fidanzatini del varesotto, 20 anni lui e 16 lei. Da giugno ad agosto, e sempre in paesi della zona, hanno rubato 26 auto

Senza un'auto propria, hanno deciso di rubarne alcune per i propri spostamenti nei mesi estivi, ma dopo il 26/o furto sono stati identificati e denunciati.
Si è chiusa così con alcune ore passate in caserma, e i sicuri rimproveri dei familiari, l'estate brava di due fidanzatini del varesotto, 20 anni lui e 16 lei. Da giugno ad agosto, e sempre in paesi della zona, hanno rubato 26 auto, sempre con lo stesso sistema, forzando le serrature con uno spadino. Unica preferenza auto targate Fiat. Una volta, forse in mancanza di altro o inconsapevolmente, sono riusciti a mettere le mani anche su un'auto di servizio di un comune della provincia, Arcisate.
Ogni vettura serviva loro per uno spostamento: il pub del paese confinante, una pizza nel capoluogo, la discoteca più trend tra quelle dei comuni vicini. Conclusa la serata abbandonavano l'auto rubata per impossessarsene di un'altra appena ne avevano di nuovo bisogno.
Seguendo la scia dei furti alla fine i carabinieri della compagnia di Varese sono riusciti a identificare i due giovanissimi ladri. La denuncia è per furto aggravato e danneggiamento in concorso. Ora si cerca un complice che potrebbe aver dato loro una mano.

 
Nostalgia delle origini PDF Stampa E-mail
Scritto da Corriere della Sera   
Mercoledì 01 Settembre 2004 01:00

Le stelle, la galassia. Guardiamo lassù in cerca di noi, e così ci sembra di riavvicinarci alle fonti. Scoperto in tal modo un pianeta simile al nostro. Si trova nel sistema della stella «Mu Arae», a cinquanta anni luce da noi. Quattordici volte più grande del nostro mondo, gira intorno al suo sole in 9 giorni e mezzo

Tra le stelle del cielo australe è stata scoperta una «Super-Terra». È il pianeta più simile al nostro finora scovato attorno a un altro astro al di fuori del sistema solare, anche se le similitudini sono confinate più alla sostanza che alla qualità. Ma è un passo importante nella corsa verso il ritrovamento di qualche autentico gemello cosmico nascosto nel buio. È solo una questione di mezzi, di strumenti, capaci di cogliere l’ambita presenza. Infatti è stata proprio la costruzione del nuovo spettroscopio Hars installato da alcuni mesi sul telescopio da 3,6 metri dell’Eso (European Southern Observatory) sulle vette di La Silla, in Cile, a permettere la scoperta. «La sua sensibilità è straordinaria - spiega Francesco Pepe, l’astronomo svizzero dell’ Observatoire Astronomique dell’Università di Ginevra, che ne ha diretto la costruzione ed è membro del gruppo di astronomi autori del risultato -. Grazie a essa si è potuto cogliere l’esistenza del più piccolo pianeta extrasolare mai rilevato e con le caratteristiche più vicine al nostro».

La massa è 14 volte quella della Terra. È veloce, e in soli nove giorni e mezzo compie un giro intorno alla stella «Mu Arae» distante da noi 50 anni luce. Si tratta di un astro analogo al Sole come taglia, e il corpo planetario quasi lo «sfiora» sulla sua orbita circolare da un’altezza di appena 15 milioni di chilometri (La Terra, per fare un confronto, dista dal Sole dieci volte di più).
Ma l’aspetto che lo rende simile al nostro pianeta sta nel fatto di essere costituito di roccia e di essere contornato da un’atmosfera. La sua temperatura esterna, tuttavia, è poco confortante, perché raggiunge i tremila gradi e quindi una vita comunemente intesa è impossibile. Il nome assegnato è un gruppo di lettere e cifre (HD160691c) anche se confidenzialmente gli astronomi l o chiamano «Super-Terra».
Naturalmente non ha ancora un volto, non c’è una fotografia, perché nessun telescopio terrestre o spaziale è tanto potente da poterla scattare. «Esistenza e caratteristiche - continua lo scienziato ginevrino - sono infatti ricavate studiando la variazione della velocità manifestata dalla stella-madre e provocata dagli oggetti circostanti. E proprio con la finezza di misura del nuovo spettroscopio, in grado di cogliere differenze di appena un metro al secondo determinate soltanto da un minuscolo corpo, si è identificato il nuovo oggetto. A questo livello non si era mai arrivati e ciò apre possibilità insperate promettendo altre sorprese». Sono circa 120 i pianeti extrasolari finora trovati in questo modo o calcolando la diminuzione della luminosità provocata dal loro passaggio davanti alla stella. Tutto è incominciato nel 1995 quando il gruppo di astronomi svizzeri guidato da Michel Mayor, di cui fa parte Francesco Pepe, incontrarono il primo attorno all’astro «51 Pegasi». Ma tutti sono dei giganti gassosi simili al nostro Giove e lo stesso neopianeta roccioso ha un fratello maggiore di questo tipo già noto.
«La sfida - spiega Pepe - è proprio quella di cercarne di sempre più piccoli per scoprirne qualcuno uguale al nostro, ma anche per capire la genesi e l’evoluzione di un sistema solare. Quelli individuati, con le loro insolite collocazioni, già ci costringono a rivedere le teorie alla base della nascita dei pianeti intorno al Sole. E siamo solo all’inizio. Intanto concentriamo le indagini scrutando un migliaio di astri simili al nostro e distanti sino a duecento anni luce. Ma continuiamo a studiare anche "Mu Arae" p

 
Saltimbanchi in trincea PDF Stampa E-mail
Scritto da Massimo Fini   
Martedì 31 Agosto 2004 01:00

Fino a ieri la guerra era terribile, ma era ancora una cosa seria. I giornalisti raccontavano i fatti senza indulgere in volgari personalismi. La Croce Rossa aiutava silenziosamente tutti i feriti, e per questo era rispettata. Ora, nel pieno della società dello spettacolo, tutto diventa occasione per fare audience, per apparire, per esibirsi. Ed alla tragedia si affianca la farsa.



Tutto cambia. E sempre in peggio. Nemmeno la Croce Rossa è più la
Croce Rossa. La polemica fra il commissario della Croce Rossa
italiana, Maurizio Scelli, e il capo-missione in Iraq, Giuseppe De
Santis accusato dal primo di essersi "gasato" e di aver dato luogo
con la propria imprudenza a quella di Enzo Baldoni, è un penoso
esempio di personalismi, di esibizionismi, mediatici e non, di
giochetti di piccolo potere interno.
Un tempo la Croce Rossa Internazionale era un organismo impersonale
e anonimo il cui unico compito era quello di soccorrere e di curare
i feriti di entrambi i cont
 
La morte fa share PDF Stampa E-mail
Scritto da Gabriele Adinolfi   
Venerdì 27 Agosto 2004 01:00

Il sacrificio silente di chi si adopera per salvare i suoi concittadini non ottiene che un misero commento. L’uccisione di Baldoni fa invece prima pagina, ma con uno spirito così offensivo da far cader le braccia, mamma Rai

“Ci giunge notizia dell’uccisione di Baldoni, cosa ne pensa Candido Cannavò, dobbiamo continuare ?” Così Mazzocchi durante “Buona notte Atene”. Poi: “se tu, Cannavò ci dici di continuare, io continuo, altrimenti avrei smesso. Comunque ci fermiamo per due minuti…. Pubblicità !”

Così è stata data dalla Rai la notizia dell’uccisione del reporter italiano in Iraq.

Poi si sono susseguiti i luoghi comuni. “Non rispettano la tregua olimpica !” Il che sarà anche vero, ma chi è in testa sul medagliere sta bombardando Najaf da che i giochi sono cominciati…

E quindi una sfilza di commenti sulla fine del giornalista. Contemporaneamente un volontario che aveva aiutato i vigili del fuoco a spegnere un incendio moriva a seguito delle ustioni riportate. Un breve accenno di sfuggita al telegiornale che non si preoccupava nemmeno di riportarne il nome. Ovvio: non “tira”.

Oramai la morte fa share e viene trattata di conseguenza.

 
Morte ai perdenti PDF Stampa E-mail
Scritto da Repubblica.it   
Venerdì 27 Agosto 2004 01:00

Tony Blair: nelle scuole occorre riscoprire la cultura della competizione e dell’agonismo. E giù con i finanziamenti per rimettere lo sport al centro della vita scolastica. L’intenzione non sarebbe malvagia: ogni società sana ha sempre valorizzato lo sport e la competizione. Il dubbio, però, è che si voglia rinverdire il darwinismo sociale e la legge della giungla di marca capitalistica per giustificare una società divisa in “vincenti” (sempre meno) e “perdenti” (ormai in maggioranza schiacciante).

LONDRA - Vinca il migliore. E il peggiore se ne faccia una ragione. Perché l'importante non è più soltanto partecipare, bambini, ma arrivare primi. Alla faccia di chi ne aveva pronunciato la condanna a morte negli Anni Settanta e demonizzato la tentazione negli Anni Ottanta, nelle scuole tornano le gare. A spalancare le porte degli istituti di ogni ordine e grado al principio della competizione è il governo di Tony Blair, che ancora una volta infrange un tabù della sinistra. Se alle prossime elezioni otterranno un nuovo mandato, i laburisti britannici metteranno al centro della vita scolastica lo sport a livello agonistico. Ogni anno oltre mezzo miliardo di sterline sarà consacrato a riattivare l'atrofizzato sistema di selezione, motivazione e allenamento degli atleti in erba incoraggiando campionati all'interno delle singole scuole così come tra diversi istituti.

Formalmente l'idea nasce dalla necessità di trovare nuove armi contro l'obesità dilagante tra i ragazzini inglesi. La coincidenza con i Giochi di Atene, poi, ha suggerito al segretario alla Cultura Tessa Jowell di ricordare con gravità come sui podi olimpici potrebbero salire molti più campioni con i colori dell'Union Jack se lo Stato fosse più solerte nello scoprire e coltivare i suoi talenti sportivi. Ma dietro questi obiettivi si nasconde una svolta ben più profonda. Non importa se già oggi molti genitori fanno frequentare ossessivamente palestre e piscine ai figli, ora sarà lo Stato a fare da regista, ad ammettere che gareggiare è bello, utile. Anzi: necessario. Lo sport non è che il grimaldello con cui si scardinano i fondamenti di un'istruzione che non voleva - almeno sulla carta - vincitori e vinti. "Un'educazione che ormai da decenni si fonda sulla rimozione degli ostacoli davanti ai ragazzini, sulla demonizzazione di ogni sfida che possa portare i giovani a fare i conti con i propri limiti", ricorda il sociologo Frank Furedi dell'Università del Kent. "Dobbiamo lasciarci alle spalle quei nonsense del politicamente corretto secondo cui competere fa male ai bambini - rincara la dose Tessa Jowell sul Guardian - Basta dare un'occhiata ai ragazzi quando giocano per capire che si nutrono di competizione".

Le gare non erano mai state ufficialmente bandite in Gran Bretagna, ma sono andate via via scolorendo nella maggior parte dei programmi scolastici, fino a scomparire quasi del tutto. I laburisti ora ricordano che il colpo di grazia arrivò da Margaret Thatcher che, imponendo una vigorosa tirata di cinghia alle finanze pubbliche, aveva spinto a vendere i campi sportivi. Ora quegli spazi andranno recuperati, attrezzati e riempiti di istruttori professionisti e allenatori. I bambini dovranno essere coinvolti nei tornei fin dall'età di sette anni e per le sfide più avvincenti potrà addirittura esserci la consacrazione - o il sommo ludibrio, a seconda dei punti di vista - di una trasmissione in tv. Nessuno sport escluso: calcio, tennis atletica, hockey, nuoto, cricket e perfino la boxe.

Ma la discussione è ben lungi dall'essere chiusa. La sinistra del partito ha già contestato altri cambiamenti riguardanti il sistema scolastico che stanno maturando in seno all'esecutivo. Nel mirino ad esempio la possibilità (ventilata nel rapporto governativo pubblicato lo scorso febbraio) di consentire una scansione delle classi da frequentare non in base all'età, ma alla capacità di apprendimento. Anche qui: traguardi diversi per chi ce la fa e chi no.

Il dibattito è già traboccato dai banchi del Parlamento alle pagine dei giornali. Nicole Kidman confessa a cuore aperto:

 
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