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Cresce il numero di super ricchi. E la concentrazione maggiore si trova in Nord America. È quanto emerge dal Wealth Report 2024, analisi di punta dell’agenzia Knight Frank, secondo cui il numero degli UHNWI, persone con patrimonio netto elevato, è aumentato del 4,24% nel 2023, passando da 626.619 ultra-high net worth individuals a 601.300 a livello globale, rispetto all’anno precedente. Tra le cause che hanno favorito l’aumento dei super ricchi, spicca il forte rialzo dei mercati, ma anche la solida performance dell’economia statunitense.

Distribuzione della ricchezza per aree geografiche
Per quanto riguarda le macroaree geografiche, il Nord America, come anticipato, si trova in testa, con un aumento degli UHNWI del 7,2%, al secondo posto il Medio Oriente con un 6.2%, l’Africa si colloca invece in terza posizione con un 3,8%. L’America Latina è l’unica regione che ha visto diminuire la popolazione di individui facoltosi (-3,6%).
In termini di performance dei Paesi chiave, la Turchia guida la classifica con un incremento del 9,7%, seguita da Stati Uniti (7,9%), India (6,1%), Corea del Sud (5,6%) e Svizzera (5,2%).
Liam Bailey, responsabile del dipartimento di ricerca di Knight Frank a livello globale, dichiara:
“Il miglioramento delle prospettive dei tassi di interesse, la solida performance dell’economia statunitense e il forte rialzo dei mercati azionari hanno favorito la creazione di ricchezza a livello globale. Alla fine del 2023 c’era il 4,2% di UHNWI in più rispetto all’anno precedente, con ogni giorno quasi 70 investitori ricchi in più, e un totale globale di questi individui di poco più di 626.619”.

La rinascita della ricchezza
La ricchezza è stata sostenuta dalla crescita economica globale e dal miglioramento delle sorti dei principali settori di investimento. Hanno condizionato la ripresa un calo dell’inflazione, un’impennata delle azioni grazie all’IA (Intelligenza Artificiale) e una performance eccezionale dei titoli tecnologici statunitensi.
Anche il valore degli immobili residenziali ha sorpreso in positivo, con una crescita del capitale del 3,1% nei principali mercati mondiali fino al 2023. Per gli investitori, i rendimenti del settore delle case sono stati sostenuti dall’aumento degli affitti globali di lusso, in media tre volte superiore alla loro tendenza di lungo periodo.
Altri asset hanno registrato rendimenti positivi nel corso dell’anno: l’oro è salito del 15% e il Bitcoin del 155%, in quest’ultimo caso, annullando gran parte delle perdite subite nel 2022.

Le previsioni sulla ricchezza
Secondo il Wealth Report, gli individui alto spendenti a livello globale dovrebbero aumentare del 28,1% nei prossimi cinque anni fino al 2028. Anche se si tratta di cifre in positivo, il tasso di espansione è notevolmente più lento rispetto all’incremento del 44% registrato nel quinquennio 2019-2023. Il report evidenzia la forte “sovra performance” dell’Asia, con una crescita elevata in India (50%), Cina continentale (47%), Malesia (35%) e Indonesia (34%).
“Con questa ricchezza in costante aumento e sempre in movimento, è fondamentale chiedersi se la crescita futura rimarrà all’interno di questi o di altri mercati, o se ci sarà una fuga di talenti verso l’Europa, l’Australasia o il Nord America” prosegue Liam Bailey. “Al di fuori dell’Asia, l’aumento si concentra in Medio Oriente, Australasia e Nord America, mentre l’Europa è in ritardo e l’Africa e l’America Latina saranno probabilmente le regioni più deboli”.

Quanto denaro occorre per entrare nel club dell’1%
Ogni anno, il Wealth Report di Knight Frank mette in evidenza quanto denaro occorre per far parte della cerchia degli individui più ricchi del pianeta, il cosiddetto 1%. I dati rivelano che, per quanto possa sembrare esclusivo, è più facile far parte di questo gruppo ristretto piuttosto che ottenere lo status di “ultra high net worth individual”. Nei vari mercati globali, infatti, la soglia dell’1% parte da un livello inferiore rispetto ai 30 milioni di dollari necessari per diventare un UHNWI.
Le località europee sono in cima alla lista dell’1%, guidate dal Principato di Monaco, dove 12,9 milioni di dollari costituiscono la soglia per entrare nel club. Seguono il Lussemburgo con 10,8 milioni di dollari e la Svizzera con 8,5 milioni di dollari. Gli Stati Uniti si piazzano poi al quarto posto, con 5,8 milioni di dollari. Nella regione Asia-Pacifico, Singapore è in testa, con un requisito di 5,2 milioni di dollari.
“I risultati di Knight Frank confermano le differenze sostanziali nella distribuzione della ricchezza tra i Paesi, con i centri più piccoli che mostrano numeri più elevati” commenta Liam Bailey. “Poiché i Paesi occidentali, in particolare, sono alle prese con i debiti pubblici e la necessità di aumentare le entrate fiscali, ci si aspetta una maggiore attenzione da parte delle politiche su dove si trova la ricchezza, su come è distribuita nelle economie e su come i governi possono sia tassarla che incoraggiarne la crescita: un mix di risultati non facile da garantire.”

Lo spostamento della ricchezza tra le generazioni
Se da un lato vi è una variazione della distribuzione del denaro per paesi e regioni, dall’altro si sta verificando un cambiamento ancora più importante tra le generazioni.

Knight Frank indica cinque tendenze fondamentali da tenere d’occhio:
Nei prossimi 20 anni si verificherà un passaggio di beni e denaro, quando la Silent Generation e i Baby Boomer trasferiranno la ricchezza alle generazioni più giovani. Le aziende dovranno quindi comunicare con un linguaggio adatto a questi nuovi acquirenti;
La ricchezza sta diventando più diversificata. Secondo la società di data intelligence “Altrata”, le donne rappresentano circa l’11% degli UHNWI globali, in rapida crescita rispetto all’8% di circa dieci anni fa;
La Generazione Z è la più fiduciosa nella propria capacità di creare ricchezza: l’Attitudes Survey di Knight Frank, questionario condotto dall’agenzia sul benessere degli attori di mercato, rivela che il 71% degli UHNWI globali prevede una crescita del proprio patrimonio. Il 65% degli HNWI – high-net-worth individuals la pensa allo stesso modo secondo la “Next Generation Survey”. I più fiduciosi sono proprio i più giovani: il 75% della Generazione Z prevede un incremento della propria ricchezza contro il 52% dei Boomer. Il 75% dei Millennial di sesso maschile è più ottimista sul proprio patrimonio futuro rispetto al 64% delle donne, mentre nella Generazione Z le aspettative sono invertite, con l’81% delle donne che si aspetta un incremento;
Il cambiamento climatico influenza le decisioni di investimento, soprattutto tra le nuove generazioni: tra i Millennial, l’80% dei maschi e il 79% delle femmine affermano di voler ridurre la propria impronta di carbonio, contro il 59% dei Boomer di sesso maschile e il 67% di sesso femminile;
Gli immobili residenziali rimangono al centro degli investimenti per tutti i gruppi facoltosi. Il 22% degli UHWNI e il 19% degli HNWI dichiarano di voler comprare casa quest’anno, con Millennial più attivi (il 23% delle donne e il 21% degli uomini) rispetto ai più reticenti boomer (l’8% delle donne e il 7% degli uomini).

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