martedì 8 Ottobre 2024

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Il mondo della politica italiana compatto nella crociata occidentalista contro Putin: da Bertinotti a Martino a Capezzone, è tutto un coro di vili accuse contro il Presidente russo. Sarà perché quest’ultimo, con la sua politica di indipendenza, ha saputo mettere a nudo le mancanze dei saltimbanchi nostrani?

ROMA – “Una responsabilità politica c’è, è quella di Putin ” sostiene il segretario di Rifondazione Comunista Bertinotti. Per il ministro Martino, la Russia ha fatto errori, ma solo in ambito operativo e militare. Anche nella politica italiana, la strage di Beslan provoca tensioni e distinguo, ma ripropone i consueti schieramenti e le consuete divisioni. Dice il n.1 della Difesa: “La gestione russa e’ stata
criticata e con fondamento, ma da questo a giustificare il terrorismo corre molto. E’ stata una cosa orrenda e purtroppo la realta’ ci pone davanti tempi di barbarie a cui non eravamo abituati”.

Il ministro degli Esteri Frattini dice che la richiesta di spiegazioni da parte dell’Unione europea è stata male interpretata. “Non facciamoci trascinare dagli equivoci: in un momento così tragico agli amici russi può essere espressa soltanto solidarietà”. Al contrario, il sottosegretario Pasquale Viespoli se la prende proprio con l’Ue: “Si conferma l’assenza dell’Europa nello scenario internazionale”.

Il segretario dei radicali Capezzone, da sempre impegnato sui temi della questione cecena, fa un appello ai politici: “Bisogna cercare di capovolgere gli attuali rapporti di forza nella resistenza cecena, ora chiaramente egemonizzata dalle forze terroriste e fondamentaliste. E poi ci vuole un chiarimento vero, durissimo con Putin”.

Il sindaco di Roma Veltroni invita i bambini di Beslan a Roma e dice: “I mezzi messi in campo per combattere il terrorismo non bastano. Questa emergenza non può essere affrontata solo con la forza ma con la politica, con l’intelligenza, con la civiltà”.



E il presidente della Margherita Rutelli dichiara: ‘Occorre grande unita’ non retorica ma vera. E’ necessario l’impegno di tutti, perché ne va del futuro di tutti”.


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