La lobby “Sofri libero” ha da tempo ottenuto il consenso del Palazzo, con l’esclusione meritoria del ministro Castelli, ostacolo finora costituzionalmente insuperabile.
Così, proprio in quello spirito bipartisan che da qualche tempo anima centrodes fra e centrosinistra, hanno trovato “la soluzione”.
Tra le pieghe della riforma della Costituzione è stato inserito un emendamento al disegno di legge, presentato dalla Casa delle Libertà, che prevede l’abrogazione della dizione “ministro proponente” sostituendola con quella di “ministro competente”. Il significato di questa modifica, solo apparentemente irrilevante, è il diverso valore che si vuol dare alla “controfirma” da parte del ministro Guardasigilli. Se questa parte della riforma sarà approvata non sarà più determinante per la concessione della grazia, assumendo solo un carattere “notarile”. L ‘ex leader di Lotta continua, condannato a 22 anni di carcere (che sta scontando a Pisa) per l’omicidio del commissario Calabresi, potrebbe così ottenere rapidamente quella grazia che non ha mai chiesto poiché l’esclusivo potere di decisione al Quirinale eliminerebbe “l ‘ostacolo Castelli “.
La CdL non perde quindi il vizio delle leggi “ad personam”, il fatto è che questa volta la sinistra non fa girotondi, non lamenta conflitti di interesse.
L ‘amnistia, quella per tutti i detenuti “qualsiasi” è invece ancora in alto mare.