L’uomo ha detto di aver incontrato i due giornalisti free lance rapiti 41 giorni fa
Martedì sera all’improvviso, in assenza totale di nuove e buone notizie ormai da settimane sulla sorte di Chesnot e Malbrunot, mentre le due Simone erano in volo, questo signore francese ha telefonato all’emittente televisiva araba Al Arabiya per dire di aver incontrato i due giornalisti, di averli trovati in buona salute, di aver concluso la loro liberazione, ormai prossima, senza trattative e ricompense e di essere solo in attesa di una autorizzazione da parte americana di un «corridoio aereo» per riportarli in patria. Il Quai d’Orsay si è affrettato, subito dopo la rivelazione, a smentire: il potente ministero degli esteri «non è a conoscenza di un accordo concernente la liberazione di Geroges Malbrunot e di Christian Chesnot».
Ma ieri Le Monde, in prima pagina, ha rilanciato, parlando di «missione misteriosa» e dei legami di Philippe Brett con Didier Julia, un deputato dell’ Ump, il partito di Jacques Chirac e di Michel Barnier, il partito di maggioranza in Francia.
Il parlamentare ha rivelato che Brett, «peraltro, uomo d’affari», è un suo collaboratore. «Sono io che gli ho chiesto di fare quello che fatto», ha detto Julia, riferendo che Brett ha incontrato i due giornalisti, anche se lui gli aveva chiesto di «prendere solo contatti», non di fare il mediatore. Il parlamentare è stato inoltre molto critico con la diplomazia francese, «in alto mare» su questa vicenda, e con lo stesso ministro Barnier.
Philippe Brett è conosciuto come dirigente dell’Ufficio francese per lo sviluppo dell’ industria e della cultura, che si è fra l’altro battuto per togliere le sanzioni all’Iraq imposte dall’Onu dopo l’ invasione del Kuwait nel 1990.