sabato 27 Luglio 2024

La Turchia ‘europea’ piace agli Usa.

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I tedeschi cercano di far quadrato per impedire l’ingresso turco nella UE, ma gli Usa insistono.

La leader della Cdu tedesca, Angela Merkel, ha inviato una lettera al presidente dell’Unione Europea, Barroso, e ai premier conservatori perché facciano causa comune per impedire l’ingresso della Turchia nell’Ue. Il no dei conservatori tedeschi non è dovuto tanto a ragioni di principio, perché il rispetto dei ‘diritti umani’ in Turchia è, per usar un eufemismo, dubbio (la minoranza curda, cinque milioni di persone, vi è oppressa da decenni con metodi non molto diversi da quelli di Saddam), ma dal timore di una islamizzazione della Germania dove i turchi sono già tre milioni. Ma non è tutto.
Ciò che molti uomini politici tedeschi temono più che la penetrazione turca è quella americana. La Turchia, grande portaerei naturale, è infatti il vero alleato degli Stati Uniti nella regione, che agli occhi americani vale più di tutta l’Ue messa insieme. Gli interventi militari americani in Bosnia e in Kosovo sono stati fatti per creare un cuneo di musulmanesimo non integralista nel cuore dei Balcani, cioé dell’Europa, a pro della Turchia. Che poi gli europei abbiano appoggiato queste guerre contro i serbi, cioé contro l’Europa e la sua componente cristiano-ortodossa è da mettere in conto solo alla loro stolidità. Ma una Turchia, già potentemente rafforzata nei Balcani, che diventi anche membro a tutti gli effetti della Ue sarebbe, oltre che un pericolo in sè (‘mamma li turchi’), la rappresentante permanente degli interessi americani nel Vecchio Continente e ciò bloccherebbe in modo definitivo quel processo di autonomizzazione, politica e militare, dell’Europa dagli Stati Uniti che è la ragione più profonda dell’unità europea. Perché se l’Europa deve essere solo quella dell’euro, che già ci è costata e ci costa tanti sacrifici economici, possiamo tranquillamente farne a meno.

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