mercoledì 8 Maggio 2024

Liberate Carlo

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Giovedì davanti all’Ambasciata Usa manifestazione per il nostro connazionale deportato

‘Il mio compagno è detenuto negli Usa da quattro anni per un’accusa ingiusta. Lo hanno arrestato e condannato sulla base di falsità e omissioni di prove. Carlo è un cittadino italiano. Le istituzioni hanno il dovere di intervenire”. E’ un grido disperato quello di Katia Anedda, impegnata da anni nella battaglia per la liberazione di Carlo Parlanti, 44enne fisico e analista-programmatore di Montecatini Terme, detenuto dal 2005 in California per scontare una condanna a 9 anni per sequestro di persona, violenza sessuale e domestica nei confronti della sua ex convivente Rebecca McKay White. Una condanna ingiusta ”senza ombra di dubbio”, secondo la compagna e i tanti sostenitori della causa di Parlanti. Katia Anedda è un vulcano di iniziative e ad arrendersi alla sorte non ci pensa nemmeno. Per Carlo ha messo su un sito web (www.carloparlanti.it), un gruppo su facebook che conta oltre 1.200 iscritti (tra i tanti membri anche Francesco Storace), una petizione ai governi italiano e californiano da firmare on line (www.petitiononline.com/parlanti/petition.html). Sul caso è riuscita a portare un’attenzione bipartisan, sensibilizzando europarlamentari di entrambi gli schieramenti, come l’ex astronauta Umberto Guidoni (Unire la sinistra) e il segretario di Fiamma Tricolore Luca Romagnoli, ma anche, in casa nostra, deputati e senatori dell’Idv, come Fabio Evangelisti, e del Pdl come Marco Zacchera, Guglielmo Picchi e Mauro Cutrufo (vice sindaco di Roma). Pure tra gli amministratori locali, c’è chi sostiene la causa di Carlo. A cominciare dal sindaco e dal vicesindaco della sua città, Montecatini, Ettore Severi e Alberto Lapenna per finire con l’assessore alla Cooperazione internazionale, perdono e riconciliazione dei popoli della Regione Toscana, Massimo Toschi. “Il 5 marzo con la mamma di Carlo e il suo avvocato, Franco Cardiello, manifesteremo davanti all’Ambasciata americana a Roma, mentre davanti ai consolati di Milano, Firenze e Napoli ci saranno dei presidii di Casapound Italia, che ci sta aiutando in questa difficile battaglia”, annuncia all’ADNKRONOS Katia Anedda, spiegando: “Io e i tanti amici che ci sostengono faremo di tutto per mobilitare l’opinione pubblica e le istituzioni affinché si facciano portavoce della nostra istanza di giustizia. Ho sentito Carlo ieri. E stato entusiasta quando ha saputo della nostra iniziativa per lui”.

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