La superdemocrazia tecnologica globale fa passi avanti ogni giorno nel senso dell’uniformazione e dello svuotamento di libertà. L’ultima ? Il passaporto per cani.
”Non abbiamo incontrato nessun disagio – hanno raccontato sorridendo i due ragazzi poco prima di imbarcarsi – appena arrivati ci siamo presentati al banco accettazione con Teddy, che essendo di piccola taglia puo’ viaggiare con noi a bordo nell’ apposito ‘trasportino’, e l’impiegato si e’ limitato a chiederci di esibire il documento dell’animale sul quale, oltre ai dati anagrafici, sono indicati anche il colore del manto, l’altezza al garrese e la razza, mentre la foto non e’ obbligatoria. Se la riteniamo una disposizione giusta? Certo – hanno risposto senza esitare Thomas e Andrea – anche perche’ in questo modo sara’ piu’ semplice identificare e rintracciare rapidamente i cani (grazie ad un numero inserito in un’apposita anagrafe informatizzata, ndr), oppure di denunciare quelle persone senza cuore che li abbandonano, visto che i dati su questo fenomeno, soprattutto durante l’estate, sono sempre in aumento”.