Incredibile impresa dell’Italia di basket che ha letteralmente umiliato la formazione Usa.
Gli azzurri hanno dimostrato volontà, umiltà e coraggio, mentre dall’altra parte gli americani mettevano in campo la solita arroganza che però questa volta non ha pagato.
POZZECCO che ridicolizza Iverson. Rombaldoni e Soragna che prendono in mezzo Duncan. Gli dèi del basket sbeffeggiati: cose dell’altro mondo, ieri sera a Colonia. Il Dream Team, almeno per una notte di quelle che valgono una carriera, è azzurro. L’Italia è riuscita nell’impresa storica di battere i mostri della Nba, addirittura umiliandoli con 17 punti di scarto (95-78) dopo aver avuto anche 24 punti di vantaggio.
Un sogno, appunto. E’ la quarta volta che gli Stati Uniti finiscono ko da quando schierano i campioni dalla Nba, cioè dal ’92: in 12 anni 66 vittorie e 4 sconfitte (prima contro Argentina, Jugoslavia e Spagna). In venti amichevoli, quella di ieri sera è stata la prima persa. Nell’unico precedente incontro, a Sydney 4 anni fa, i nostri si presero 32 punti sul gobbone, e quella era la norma quando incrociavi i marziani del canestro, ieri indolenti, confusi, caotici, stupiti e infine rabbiosi per la mortificazione subita.
Quel che è straordinario, oltre al risultato, è proprio il modo in cui la squadra di Carlo Recalcati ha dominato, in attacco e in difesa (decisiva la zona): contropiede, recuperi, ottima circolazione di palla e soprattutto una mira formidabile nel tiro da tre punti (15/35 col 41% di realizzazione). Bravi tutti, da Righetti a Bulleri e Chiacig, ma ancora di più il capitano Gianluca Basile della Fortitudo Bologna e l’ala pivot Giacomo Galanda della Mens Sana Siena, campione d’Italia: rispettivamente 25 e 28 punti, con raffiche impressionanti da tre punti per entrambi, eccellenti.
Galanda, opposto ai giganti dell’area, ha trascinato gli azzurri nel primo tempo (17 punti), mentre Basile ha affossato ogni tentativo di rimonta stracciando la partita nella ripresa. Il Dream Team è stato avanti solo nelle prime due azioni, poi ha sempre rincorso scendendo a -15 nel primo tempo (chiuso 41-35) per poi inabissarsi nell’ultimo quarto (perfino -24 a 100″ dalla sirena finale). Una delusione LeBron James, il 19enne nuovo fenomeno del basket mondiale, non abituato a farsi fischiare tante infrazioni di passi dagli arbitri: 5 punti.
Per quanto sia questo il Dream Team meno forte mai visto (13 atleti hanno rifiutato la convocazione olimpica), era davvero inimmaginabile un esito del genere, quanto lo era vedere alla fine Pozzecco (11 punti e 8 assist) uccellare a ripetizione i colossi Nba, specie Allen Iverson (13), tre volte capocannoniere negli ultimi 6 anni, la stella della squadra insieme a Tim Duncan (15), leggendario centro dei San Antonio Spurs, ultimo a opporre resistenza nel terzo quarto.
“Sono molto felice – dice Recalcati – anche per la prestazione: battere i favoriti all’oro fa un bell’effetto, specie per il modo. Una serata storica”. Non si deve pensare ora che l’Italia vincerà le Olimpiadi, ma che gli Usa rischino seriamente di perderle sì. “Una lezione” ha ammesso alla fine il coach Usa, Larry Brown.