martedì 3 Dicembre 2024

PARIGI-BERLINO-MOSCA… E ROMA?

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L’asse dell’indipendenza europea che passa per Francia, Germania e Russia può e deve essere integrato da un blocco latino in cui Spagna, Italia, Portogallo e Romania si affianchino alla Francia, anche per spezzare il “contro-asse” Londra-Roma gestito da Washington. Ma potrà mai Roma ritrovare la vocazione imperiale che storicamente le è propria?


Il disegno di un nuovo asse Parigi-Berlino-Mosca, fatto da Henri de Grossouvre nel suo libro (che e’ poi un manifesto per una politica europea diversa da quella finora praticata) arriva a includere Madrid come prolungamento occidentale della retta che unisce le tre capitali della “Nuova Europa” (ovviamente non nel senso neoconservatore americano dell’epressione). Ma qui, in Spagna, si ferma.


Un asse infatti e’ sempre un asse e l’autore sente la grande responsabilita’ – affrontando con coraggio una materia cosi’ delicata come quella dei nuovi equilibri internazionali – di non disperdere l’idea del nocciolo duro russo-franco-tedesco con deviazioni e propaggini che potrebbero confondere, almeno in senso geografico se non politico, la linearita’ dell’idea originale.


In altri termini, riassumendo, la forza della Nuova Europa risiede (secondo de Grossouvre) nell’alleanza franco-russo-tedesca, ma lascia aperta la porta dell’intesa a quei paesi che abbiano caratteristiche (politiche, economiche, demografiche, etc.) compatibili e complementari (come condizioni necessarie e sufficienti).


Pero’, avere immaginato gia’ in partenza un’apertura alla Spagna, impone contestualmente di affrontare almeno altre due questioni e cioe’ quella italiana in particolare e quella latina in generale. Altrimenti Lisbona, Roma e perfino Bucarest verrebbero abbandonate al ruolo di semplici comparse, almeno sul piano della teoria geografica.


Piu’ concretamente, invece, sul piano della geopolitica nascerebbe subito un asse Roma-Londra che, come in passato, si metterebbe di traverso a quello franco-tedesco-russo e verrebbe gestito, all’interno dell’Unione Europea, certo non da Roma e nemmeno da Londra, ma da Washington al sevizio dei propri disegni. Tanto per esemplificare, servirebbe a realizzare la tanto agognata (da parte statunitense) entrata della Turchia in Europa.


Inoltre, semplificando, un’Europa nordica angloscandinava ed un’Europa mediterranea italo-iberica sarebbero di grande ostacolo ai progetti di Parigi-Berlino-Mosca non solo nel funzionamento delle istituzioni UE, ma anche nel mercato. Lo stesso de Grossouvre riconosce che nell’asse per cosi’ dire dei galli, dei germani e degli slavi, il peso demografico dei latini, se rappresentato solo dai Francesi, sarebbe del tutto insufficiente e finirebbe, nel lungo periodo con il marginalizzare il ruolo di Parigi a vantaggio di Berlino e Mosca.


Al contrario, una Federazione latina comprensiva di Francia, Spagna, Italia e Portogallo e, successivamente, della Romania, guidata da Parigi, assicurerebbe alla Francia un posto di primus inter pares nell’alleanza e sarebb

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