Otto settembre gli auguri della Redazione a:
quelli che hanno sempre pronta una via d’uscita per cambiare campo
quelli che ma chi te lo fa fare
quelli che tengo famiglia
quelli che ma non cresci mai
quelli che scaricano i vinti e i Caduti perché non costa niente ed è vantaggioso
quelli che attribuiscono ai vinti e ai Caduti battaglie, idee o visioni del mondo che non appartennero loro ma che conviene contrabbandare così
quelli che i Reduci in fin dei conti sono vecchietti cui dare il contentino ma non ci rompano le scatole con l’orgoglio e la dignità
quelli che tutto bene ma fino al ’38
quelli che si è sbagliato a entrare in guerra
quelli che si è sbagliato a entrare in guerra dalla “parte sbagliata”
quelli che bisognava trattare con gli angloamericani
quelli che si guarda a ciò che il prete dice e non a ciò che il prete fa
quelli che parlano regolarmente male degli altri, tanto i loro propri difetti sono veniali e perdonati in partenza: perché sono io che diamine!
quelli che a che serve essere duri e puri
quelli che essere duri e puri significa far politica per se stessi, per la vanità e i rimborsi elettorali
quelli che ogni cosa va bene purchè comandi io
quelli che ogni cosa va bene purchè chi comanda mi trovi un posto
quelli che dicono cose vergognose senza nemmeno arrossire
quelli che ti dicono cose vergognose senza preoccuparsi dell’imbarazzo in cui ti mettono quando parlano con te che non vuoi infierire
quelli che i valori sono importanti ma non parliamo ora di princìpi
quelli che i valori sono importanti ma non in questo caso
quelli che i valori sono importanti ma le cose ora non stanno così
quelli che va bene l’onore ma la parola non la mantengono mai
quelli che la fedeltà è la base di tutto; poco importa a chi
quelli che sono fedeli sempre ma cambiano il dio, il capo, il pensiero, gli amici, il gruppo, il perché
quelli che sono fedelissimi. A se stessi
quelli che far finta di niente è sempre meglio che essere inflessibili
quelli che quando proprio non riescono a far finta di niente dicono quello che gli si chiede di dire
quelli che chiedono sempre perdono
quelli che, infaticabili nel chiedere perdono, lo domandano pure per gli altri senza averli interpellati
quelli che non si poteva fare altrimenti
quelli che i tempi sono cambiati
quelli che hanno il bisogno fisico di piacere agli interlocutori
quelli che hanno il bisogno morboso di piacere agli intellettuali
quelli che hanno il bisogno morboso di piacere alle comunità che contano
quelli che non possono vivere senza riconoscimenti
quelli che avevamo sbagliato tutto
quelli che moriranno senza essersi mai alzati in piedi.
A tutti gli altri gli auguri li faremo un altro giorno. Forse non sono tantissimi, ma per questo non ci strapperemo i capelli.