Prosegue il risiko americano in Africa. Dopo un ventennio di guerre religiose, il controllo del Sudan sembra infine assicurato a discapito russo/iraniano.
Il governo sudanese e i ribelli dell’Spla hanno firmato oggi a Nairobi, in Kenya, un memorandum d’intesa che li impegna a raggiungere la pace entro il 31 dicembre, mettendo fine alla guerra civile che da 21 anni oppone il nord musulmano al sud cristiano. Il ministro di Stato sudanese alla presidenza, Yahya Hussein Babikar, e il capo della delegazione dell’Esercito popolare di liberazione del Sudan, NhialDeng Nhial, hanno firmato il memorandun dinnanzi al consiglio di Sicurezza dell’Onu, eccezionalmente riunito a Nairobi. Il Consiglio Onu approverà oggi una risoluzione che promette l’aiuto della comunità internazionale al Sudan una volta concluso l’accordo di pace. Tale aiuto è essenziale per aiutare i dieci milioni di abitanti del sud del Paese, devastato dalla guerra civile che ha causato due milioni di morti.
Il prossimo round di trattative, che potrebbe anche essere l’ultimo, si terrà entro la fine di novembre, sempre a Nairobi. Il conflitto fra Khartum e l’Spla è separato dalla crisi scoppiata nella regione sudanese del Darfur.