Una società allo sbando, preda delle fragilità psichiche e caratteriali prova a dare una giustificazione scientifica alle sue caratteristiche fondamentali: la nevrosi e l’angoscia.
Troppi neuroni confondono le emozioni e causano serie forme di depressione. Infatti sembra essere il sovraffollamento cellulare nella parte del cervello che controlla le emozioni, una porzione del talamo, a causare la depressione piu’ grave. Lo ha scoperto un gruppo statunitense dell’universita’ del Texas, che ha pubblicato la ricerca sull’American Journal of Psychiatry. I ricercatori, coordinati da Dwight German, hanno analizzato tessuto cerebrale da cadavere di un gruppo di pazienti con questa grave forma di depressione ed hanno notato che una zona del cervello, il talamo, e’ piu’ grande del 16% rispetto alla norma e che, la quantita’ di neuroni e’ maggiore del 31% rispetto a quella presente nel talamo di individui sani. Il talamo e’ una regione centrale del cervello con molteplici funzioni, tra cui quella di trasmettere informazioni da vari distretti cerebrali alla corteccia, tanto che alcuni esperti lo definiscono il ‘segretario’ della corteccia cerebrale. E’ la prima volta, sostiene German, che si trova un legame diretto tra un disturbo psichiatrico e l’aumento del numero di cellule totale in una regione del cervello.
Umore rasoterra, mancanza di interesse verso le attivita’ quotidiane, pessimismo: sono questi alcuni sintomi del male oscuro. Quest’indole pero’, sottolinea German, riflette delle differenze organiche rispetto agli individui sani e non semplicemente mancanza di volonta’ o espressione di un ambiente familiare che ha cresciuto la persona nel modo sbagliato. Per sfatare questi miti che offuscano realta’ e complessita’ della malattia, gli scienziati statunitensi hanno esaminato i cervelli da cadavere di pazienti con varie patologie psichiatriche come depressione, disturbi bipolari dell’umore e schizofrenia, nonche’ individui di controllo morti senza aver mai sofferto di malattie della psiche. All’esame la porzione talamica deputata alla gestione delle emozioni risultava considerevolmente piu’ grande solo nei depressi. Nessuna conformazione anomala per gli altri disturbi ne’ per i sani. Gli scienziati hanno anche fatto un confronto tra cervelli di individui che erano stati in cura con antidepressivi e non. Stesso risultato per entrambi i gruppi: talamo piu’ grosso, segno che il disturbo depressivo ha origini organiche contro cui nulla possono i trattamenti. Il talamo pero’, osserva German, ha le sue dimensioni normali nei suoi sub-dstretti non deputati all’elaborazione di informazioni emotive. Tutto cio’, conclude, e’ segno evidente che questo ingrossamento sia almeno una causa della depressione.