sabato 27 Luglio 2024

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Processo di cogne: le aule dei tribunali sostituite dagli studi televisivi, gli avvocati che si dilettano a spiegare le proprie tesi difensive davanti alla telecamera, criminologi e psicologi a dire la loro sulla colpevolezza o meno dell’imputata, quest’ultima che si difende da Costanzo o su la7. Ormai le regole dello spy-show hanno invaso anche la giustizia. Non vorremmo essere nei panni dei giudici…

Sono innocente“. A due anni dall’ultima apparizione tv, Annamaria Franzoni sceglie “L’Antipatico” per ribadire la sua verità. Una verità diversa da quella dei magistrati che l’hanno condannata a trent’anni per l’omicidio del figlio Samuele, diversa da quelladegli “italiani per cui sono colpevole“. Ma che lei difende, in lacrime, mostrando per la prima volta le foto di Sammy. E all’improvviso, quel bimbo di cui dal 30 gennaio 2002 tantosi è parlato, ha un volto.


Lochoc è stato grande, ho pensato subito che avesse pianto talmente tanto, come ho sempre detto, che gli era esplosa la testa. Sono rimasta impietrita”. Parte dai momenti successivi all’aggressione del piccolo Samuele il racconto di Annamaria Franzoni. Lo stesso fatto esattamente due anni fa, durante la sua ultima apparizione televisiva. Allora in lacrime, macchiata dal sospetto, aveva invitato l’assassino del figlio Samuele a costituirsi. Oggi, condannata a trent’anni per quell’omicidio, con un nuovo taglio di capelli e dimagrita, ribadisce di fronte alle telecamere de “L’ Antipatico” di Maurizio Belpietro la propria innocenza.Ma del vero assassino, l’abitante di Cogne su cui si sarebbero subito concentrati i sospetti suoi e del marito Stefano Lorenzi e che sarebbe stato già individuato dalla difesa, si rifiuta di parlare.

Le lacrime sono le stesse di allora. Quelle con cui ancora una volta si rivolge a tutti coloro che hanno fatto “una campagna colpevolista” nei suoi confronti e, soprattutto, che hanno detto “tante bugie”. Comegli sconosciutiche per strada l’hanno insultata, come la signora che “in un supermercato mi ha spintonato e mi ha detto schifezza”, come le persone che hanno “insultato” i suoi familiari. Racconta di non essere salita sull’elicottero che trasferiva il figlio moribondo all’ospedale perché le è “stato impedito” e soprattutto nega diaver mairivolto al marito Stefano la frase “Mi aiuti a fare un altro figlio?”. E quando il padrone di casa Belpietro le ricorda il clamore sollevatodal suo atteggimaneto disinvolto di fronte alle telecamere, si discolpa ricordando di aver concesso solo altre dueinterviste televisive prima di quel momento (a Studio Aperto eal Maurizio Costanzo show, ndr.).

Ma soprattuttola Franzoniparla della sua nuova vita. A cominciare dalla nascita del piccolo Gioele: “La nascita di un figlio è una cosa stupenda e lo ritengo un miracolo del cielo“. Un miracolo quindi, e non una nascita pianificata per evitare il carcere come hanno ipotizzato alcuni, che però non cancella il ricordo di Samuele. “Si dice cheavesse qualche problema, che avesse la testa grossa, ma non è vero“, dichiara Annamaria, quasi a voler rispondere a chi è convinto che proprio per questo lei l’abbia colpito al capo conquasi venticoltellate. E, mentre le fotografie di Sammy scorrono sullo schermo, aggiunge di voler far vedere “che era un bambino sanissimo, felice, che era bello“. Come da oggi sappiamo tutti, dopo aver dato per la prima volta un volto al bimbo che da quel 30 gennaio 2002, il giorno in cui fu ucciso nel lettone dei suoi genitori, è diventato per tutti “il piccolo Samuele”.

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