sabato 27 Aprile 2024

Quanta verità in un semplice tweet!

Potrebbe essere da scuola politica

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Quando un tweet è zeppo di verità e si presta a scuola di politica. “L’abilità dei troll con le bandierine è creare la coppia Ucraina-Israele alleati, mentre la coppia corretta è Russia-Israele alleati, contro Gaza ed Europa”. Così Federico Dezzani, blogger, biografo, giornalista indipendente, chiaramente eretico di sinistra. Contiene tante verità esposte correttamente. Partiamo dalla fine: “la coppia corretta è Russia-Israele” (ovvero complici) “contro Gaza ed Europa” (ovvero bersagli, non alleate tra loro).

Sembra un dettaglio ma non lo è perché il rapporto siamese tra Mosca e Tel Aviv è un fatto assodato e consolidato; che gli attacchi a Gaza e all’Europa facciano di queste due delle alleate non è automatico. Anche se, rammentiamolo, Borrell, alto rappresentante della Ue in affari esteri e sicurezza, ha puntato il dito contro Israele per aver creato e finanziato Hamas e per il suo comportamento a Gaza. Anche se la Ue, all’appello israeliano di sospendere i finanziamenti alla Palestina ha replicato raddoppiandoli. Anche se Israele e alcuni pupazzi alla Farrage accusano la Ue di essere “antisemita” (ignorando che i palestinesi sono più semiti degli israeliani) per i sostegni all’Autorità Palestinese. Anche se stiamo prodigandoci in aiuti umanitari per Gaza, gli italiani in prima fila. Sempre premettendo “il diritto d’Israele a difendersi, ma…” che ricorda il famoso “non sono razzista ma…”
Non si tratta di alleanze ma di consapevolezza che gli attacchi vanno contro entrambi nella logica del Reset geoenergetico e geoeconomico. L’invasione dell’Ucraìna (con pretesto del Donbass) e quella di Gaza (con pretesto di Hamas) sono concordate e comunque ai nostri danni. Con il beneplacito americano, ovviamente.

La narrazione va in tutt’altra direzione perché l’imperituro schema di Jalta vuole la polarizzazione delle rispettive opinioni pubbliche. Ma all’atto pratico le parole contano poco e i fatti molto. Israele deve la sua nascita a un impegno internazionale in cui il ruolo chiave fu russo. La comunità ebraica in Russia è numerosissima. Essa ha rapporti costanti con la madre patria e conta molti influenti personaggi al Cremlino ma soprattutto nell’entourage ristretto di Putin. Quanto siano “speciali” i rapporti tra le due nazioni viene ripetuto spesso da ambo le cancellerie e dalla stampa dei due paesi. Israele non ha applicato sanzioni alla Russia e non ha armato l’Ucraìna. Mosca è il principale fornitore di petrolio per Tel Aviv. In quanto alle “difese” dei popoli arabi si rientra nel copione scenico; ma quanto valgano queste difese lo si è visto nel passato, quando gli egiziani cacciarono i consiglieri militari russi per il loro doppio gioco, e solo nove anni fa, quando il Cremlino annunciò che non si sarebbe più fatto portavoce della causa palestinese all’Onu.

Il fatto che Russia e Israele siano gemelli siamesi non significa che i rapporti con la Superpotenza siano di poco conto. L’armamento e il sostegno dei media americani sono fondamentali per Tel Aviv. Senza con ciò dimenticarci che ci sono state frizioni non irrilevanti (mai invece con la Russia). Gli americani abbandonarono Israele al tempo della crisi di Suez nel 1956. Nel 1967 la nave della NSA US Liberty venne bombardata dagli aerei israeliani che causarono 34 morti e 172 feriti. A fine anni ottanta ci fu una guerra sporca tra Cia e Mossad, che causò il blocco del sostegno satellitare a Israele da parte di Bush sr e la minaccia di non fornire più armi e finanziamenti.
La realtà è sempre complessa. D’altronde i rapporti tra Israele e Inghilterra sono a dir poco ambigui. Per non parlare della complessità con la Francia, dove risiede il più gran numero di israeliti in un paese europeo, le cui autorità sono sempre state però abbastanza tiepide con Tel Aviv.

La realtà collima poco, talvolta niente, con la narrazione ufficiale che la rappresenta anche capovolta. In questo nessuno è esente da colpe. Non abbiamo al momento in Europa chi abbia la franchezza e il coraggio per sostenere la verità, fosse pure in difesa di semplici interessi materiali, economici, energetici. Ormai, tra i pochi che hanno una visione d’insieme, prevale la logica di frasi “esoteriche” per partitelle a scacchi dietro le quinte. Sarebbe invece necessaria ben altra trasparenza.

Non dimentichiamo poi l’incipit del tweet di Dezzani “ L’abilità dei troll con le bandierine”. Le bandierine sono quelle che si mettono vicino al nickname e che creano, così accostamenti visuali che ipnotizzano. Il ruolo dei troll è decisivo. Non ci avrete fatto caso, ma se incrociate le giustificazioni per la Russia di Orsini con quelle di personaggi veri o virtuali di sinistra, leghisti o zeccobruni, esse sono identiche in tempo reale. Ci sono input precisi che pervengono a tempo zero dalla Lubjanka. Ci sono altri input precisi uguali e contrari che provengono da ambienti occidentalisti e così, nella fossilizzazione binaria della demenza, la Menzogna di Jalta è assicurata nei social, nell’opinione pubblica e nella strategia del Reset. A danno della verità e dei neuroni. Se apprendiamo a metterli assieme potremo almeno sfuggire all’ipnosi e alla paralisi e riprendere a ragionare a ad agire per il verso giusto. Se non altro potremo assaporare nuovamente una nostra caratteristica evidentemente dimenticata: quella di essere liberi nelle nostre teste e non fossilizati in schemi incapacitanti dettati da dogmi falsi e consolidati dai troll.

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