lunedì 2 Dicembre 2024

Resistono molto di meno

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Un venticinque aprile particolare: i sacerdoti dell’odio ridotti praticamente alla questua

Cogliere il senso delle dichiarazioni.

NAPOLITANO, RISPETTO E PIETA’ PER TUTTI – “A nessun caduto di qualsiasi parte si può negare rispetto e pietà. Devono accomunare tutti”, ha detto Napolitano al Sacrario Militare di Mignano Montelungo. “Questa è base – ha aggiunto – per una rinnovata unità nazionale, non insegnata da vecchie, fatali e radicali contrapposizioni”.

BERLUSCONI, PIETAS ANCHE PER REPUBBLICANI – Fra partigiani e sostenitori della Repubblica di Salò “ci sono state differenze anche se la pietà deve andare a coloro che credendosi nel giusto hanno combattuto per una causa che era una causa persa”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi rispondendo ad una domanda sulla proposta di legge per equiparare repubblichini e partigiani e su cui il presidente del Consiglio ha sottolineato di non aver opinioni in merito “in quanto – ha detto – non ci ho ancora messo la testa. Rifletteremo”. Ma ha aggiunto che merita rispetto chi combattè dlla “parte sbagliata”.

FRANCESCHINI, “NON EQUIPAPARE PARTIGIANI-REPUBBLICHINI” – “Un conto è il rispetto umano ma non si può equiparare chi combatté dalla parte giusta e chi invece lottò per una causa tragicamente sbagliata”. Il segretario del Pd non condivide le parole di Berlusconi.

IL SINDACO LEGHISTA – Il sindaco di Varese Attilio Fontana (Lega Nord), è stato fischiato da alcune militanti dell’associazione Donne in Nero. ”Oggi è la festa di tutti, la festa di tutte le parti – ha detto Fontana nel suo discorso per le commemorazioni del 25 Aprile – onoriamo tutte le persone morte in buona fede”

IL CORTEO ANTIFA. Secondo Radio Onda Rossa, scandalizzata e furiosa, la marea ululante arruolata per “derattizzare Roma” sarebbe stata di seimila unità. Il numero più probabile è di millecinquecento. Poca convinzione tra le fila rosse e molta rivalità tra i clan.

Morale della favola: la retorica resistenziale non funziona più, l’antifascismo ha rotto i coglioni. I politici, ivi compreso il Capo dello Stato, lo hanno capito perfettamente e cambiano tono dicendo quanto MAI avevano detto prima. Ovviamente è poco, certamente non rende merito a chi difese la Patria e non liquida affatto chi la tradì perché, d’altronde, la nostra Costituzione questa lettura benevola verso chi seguì l’invasore letteralmente la impone. Ma vedrete che la cambieremo questa Costituzione.

Intanto un pensiero va ai poveri antifa che sono usciti dalla storia e ancora non si raccapezzano: iniziano proprio a farci tenerezza.

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