Questo calcio distrutto dalle luci dello spettacolo, dai moralisti televisivi, dal business e dal doping sa ancora regalarci pagine non totalmente indegne. La vittoria della Grecia agli Europei rappresenta infatti uno schiaffo al calcio arrogante e spettacolarizzato. Meglio di niente…
La Grecia è sul tetto d’Europa. Giustamente. Un’impresa, quella della formazione ellenica, partita senza grosse pretese ma man mano diventata squadra perfetta, capace di mettere in fila una dietro l’altra nazionali dal blasone importante come Grecia, Repubblica Ceca e Portogallo. L’atto finale di questo campionato Europeo che passerà alla storia per la caduta delle grandi, ha confermato il valore della nazionale guidata da Otto Rehhagel. Una squadra che non darà spettacolo ma che è stata capace di imbrigliare il gioco dei padroni di casa e di sfruttare l’unica vera occasione da rete capitatale. Il Portogallo, già battuto dalla Grecia nella gara inaugurale, ha spinto per gran parte del match ma lo ha fatto in maniera confusa, senza quel gioco brioso che era stata la caratteristica principale per arrivare alla finalissima. La Grecia ha colpito nella prima parte della ripresa con Charisteas, poi ha difeso il risultato senza neanche soffrire tanto. Al triplice fischio di Merk è esplosa la festa in campo e ad Atene.